Biblioteca comunale, cambio di gestione nel mirino

Cambiamento di gestione della biblioteca comunale, piovono critiche anche da Borgo in Movimento. “L’impiegata comunale responsabile – sottolinea il gruppo di opposizione -, che tra l’altro è sorella del sindaco, ha deciso, autonomamente, senza consultarsi con giunta o consiglio comunale, di non rinnovare all’associazione S. Giovanni Leonardi di Diecimo il contratto di gestione della biblioteca. A norma di legge ha utilizzato la procedura Start da cui è risultata come offerta economicamente più vantaggiosa, guarda caso, una di pari importo rispetto al contributo che il Comune ha versato all’associazione l’anno scorso”.
“Tale offerta – prosegue Borgo in Movimento – è stata formulata dalla cooperativa Nuovi orizzonti che, guarda caso, ha già altri appalti col Comune. La Nuovi Orizzonti, però, decide di subappaltare il servizio, ad un’altra coop, Art Artè, il cui titolare, guarda caso, è il segretario comunale del Pd. Il dottor Pardini, titolato bibliotecario, però, decide di non lavorare direttamente in biblioteca ed assume un’altra persona che, guarda caso, è parente di una consigliera comunale. Il risultato finale è che la biblioteca resta aperta un’ora in meno a settimana rispetto a prima. Inoltre, poiché il sindaco ha ribadito più volte che il costo per il Comune è lo stesso del 2015, allorquando serviva per pagare uno stipendio, mentre adesso gli stipendi sono due, più le due coop che, non essendo associazioni senza scopo di lucro come la S. Giovanni Leonardi, devono guadagnare dall’operazione, la matematica impone di pensare che i lavoratori adesso siano sotto pagati! Lavoratori che riteniamo essere le principali vittime di questa triste storia, poiché queste assunzioni effettuate all’insaputa di tutti hanno impedito loro di dimostrare di meritarsi quel posto di lavoro e hanno creato uno spiacevole clima di sfiducia e diffidenza. La legge non lo impone, ma nemmeno lo vieta, di concordare con il fornitore di un servizio una procedura di pubblicità per le ricerche di personale, magari sotto la supervisione del centro per l’impiego. Avevamo richiesto un tavolo di confronto alla commissione lavoro della quale fa parte, guarda caso, il Pardini, dove esporre le nostre proposte per una effettiva pubblicità delle opportunità lavorative: a distanza di quasi un anno, nessuna risposta”.