Successo per i canti di primavera ai Romiti






Il complesso de I Romiti, un antico monastero sito nel profondo verde del territorio di Fabbriche di Vallico, ha ospitato il concerto Canti di Primavera. Le note di Verdi, Rossini, Mascagni, Handel, Offembach e Tosti, impreziosite dalla suggestiva location, hanno allietato i numerosi presenti. L’evento, organizzato dalla sezione Val di Turrite della Misericordia di Borgo a Mozzano, ha visto esibirsi Armanda Ferri (mezzosoprano), Francesca Maionchi (soprano), Tommaso Martinelli (tenore) Serena Suffredini (soprano), Graziano Polidori (basso) e Ilaria Brunini (pianista) sotto la direzione artistica di Graziano Polidori. Sogno, Segreto, Canzonetta Spagnola, Till, L’ultimo bacio, Barcarola, Tristezza, Piangerò la sorte mia, La Traviata: Dé miei bollenti spiriti, Otello: Ave Maria, O mio babbino caro, Petite Messe Solennelle: Qui tollis, Malia, fino al toccante finale di Torna Amore (Return My Love) dedicato a tutte le mamme.
Un successo che ha attirato ai Romiti oltre cento persone all’interno della storica chiesa romanica. Dopo il concerto i presenti hanno partecipato ad un banchetto conviviale immersi nella storia e nell’arte de I Romiti. Struttura presumibilmente risalente all’epoca romana, nel 1214 era proprietà della Pieve di Gallicano, ma gli uomini di Trassilico donarono la chiesa ed il luogo di SS. Giorgio e Galgano di Vallebona agli Eremiti si S. Agostino. Nel 1374 l’Eremo si trovava in pessime condizioni, tanto che il Vescovo di Lucca concesse l’indulgenza a chi avesse fece elemosina per restaurarlo. Nel 1461 i tre eremiti rimasti furono trasferiti al convento di S. Agostino di Lucca; una bolla di Innocenzo X ordinava la chiusura delle case con meno di 10 Religiosi. Nel 1550 l’Eremo viene venduto ad una famiglia locale e nel tempo ampliato e trasformato in una grande struttura rurale: la maestosa chiesa romanica, circondata dall’ex romitorio dei frati Agostiniani, rimane consacrata fino al XX secolo. Dopo numerosi anni di abbandono, il complesso è stato riportato all’antico splendore da una coppia di artisti (Stewen Newell e Lindsay Henderson) che all’interno hanno creato un centro d’arte internazionale. Artista di fama lui, avvocato in carriera lei, tutti e due londinesi hanno deciso di trasferirsi in Italia ed hanno trovato nel comune di Fabbriche di Vergemoli la loro location ideale per creare un vero e proprio centro d’arte e di aggregazione per la comunità.
“Nel 2005 circa Giurlani, all’epoca sindaco di Fabbriche di Vallico – racconta il sindaco Michele Giannini -, venne da noi (comune di Vergemoli) per comunicarci che due persone volevano investire ai Romiti, che logisticamente si trovava nell’ex comune di Vergemoli. Stewen Newell e Lindsay Henderson spiegarono il progetto da diversi milioni di euro. All’epoca modificammo il piano strutturale parlando con la Provincia e con la Regione; stendemmo un tappeto rosso agli investitori all’interno del mantenimento storico locale, utilizzo di pietra tipiche del posto ecc ecc. Sono state fatte due varianti in Regione che accompagnate dagli uffici comunali hanno permesso questo investimento importante. Investimento che ha usufruito anche di un finanziamento grazie ad una convenzione con il vecchio comune di Vergemoli per l’utilizzo della Chiesa Romanica, con la richiesta che venisse messa a disposizione della comunità: il recupero di un borgo importante che veniva restituito alla comunità. Oggi è di nuovo festa perché quello che era un sogno visionario otto anni fa, si sta realizzando con sempre più importanti manifestazioni. A breve verranno celebrati anche molti matrimoni in questa struttura, soprattutto dall’Inghilterra: il miglior biglietto da visita per questo splendido territorio. Voglio rivolgere un ringraziamento particolare alla Misericordia di Fabbriche di Vallico che ha organizzato l’evento: oltre a salvare vite fanno anche grande cultura per la comunità”.