Vergemoli, il primo matrimonio nello storico palazzo Roni

Il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Giannini ha unito in matrimonio Elena Venezi e Giovanni Martinelli nella splendida cornice di Palazzo Roni a Vergemoli; il primo matrimonio celebrato nello storico immobile dopo la ristrutturazione.
La sposa è residente a Capannori mentre lo sposo a Barga, ma per il loro matrimonio hanno scelto lo storico Palazzo simbolo di Vergemoli. Palazzo Roni è una villa signorile del sedicesimo secolo di grande pregio, appartenuta alla famiglia Roni che si era arricchita con il monopolio delle miniere di ferro. Il comune di Vergemoli, che è stato uno dei comuni più piccoli della Toscana, ha creduto fortemente nelle potenzialità di questa struttura e grazie ai finanziamenti ottenuti, oltre 1 milione di euro, ha portato Palazzo Roni agli antichi fasti.
“Con Elena e Giovanni – sottolinea il sindaco Michele Giannini – inizia un ulteriore nuova stagione per il Palazzo Roni, questo bellissimo immobile che negli anni ’60 e ’70 ha ospitato le coppie di Vergemoli che venivano a sposarsi. Palazzo Roni ritrova la sua destinazione, perché in una villa storica garfagnina come questa le coppie scoprono la location ideale per dire il proprio Si. Siamo veramente orgogliosi di questa cosa e dell’investimento fatto. Il Palazzo è stato acquistato dal comune di Vergemoli nel 2005 e sono stati spesi circa 1 milione di euro: 250mila euro per acquistarlo e circa 800mila euro per ristrutturarlo. Oltre 1 milione di euro di finanziamenti ottenuti e alla fine questo storico Palazzo non è costato nulla ai Vergemolini. Adesso si ritrovano l’ostello che ha in previsione anche le stanze per ospitare gli anziani durante il periodo invernale, il punto di informazione turistica, un punto degustazione di prodotti tipici, l’alimentari, la farmacia, gli uffici comunali e anche uno spazio per i matrimoni. Una grande soddisfazione e la consapevolezza che questo è solo l’inizio di un percorso che vedrà nuovi occupati a Vergemoli, grazie all’intervento dell’amministrazione comunale che oltre a salvaguardare il patrimonio esistente senza occupare nuovo terreno, crea posti di lavoro. Il giusto connubio tra natura ed esigenze di chi la vive”.