Luoghi dimenticati, appelli per Verni e Isola Santa

Dopo Lucca e Pescaglia anche la Garfagnana si muove per cercare di ottenere i finanziamenti statali per i “luoghi dimenticati”. L’appello arriva da Gallicano e Careggine, rispettivamente dall’associazione paesana di Verni e dal sindaco Mario Puppa.
“La chiesa di San Martino di Tours in Verni – dice l’associazione nell’appello – è stata danneggiata durante il terremoto del gennaio 2013 e da allora è rimasta quasi totalmente inaccessibile. Don Toti ed i parrocchiani , nelle scorse settimane, hanno incontrato i tecnici per fare il punto sui lavori ancora necessari per il consolidamento e la successiva riapertura completa della chiesa, tra le più antiche di tutta la Garfagnana, di fondazione longobarda. Dopo gli interventi di consolidamento di parte delle fondamenta, effettuati nell’estate 2015 per un ammontare di circa 50mila euro, per completare la ristrutturazione servono altri 250mila euro. Il comitato per gli affari economici, i parrocchiani e don Toti si attiveranno in ogni modo per reperire i fondi necessari a salvare questa chiesa con una storia ultra millenaria, confidando nell’aiuto della curia, delle fondazioni e delle persone che vorranno ammirare nuovamente questo capolavoro. Alcuni artisti stranieri si sono già mobilitati ed il 22 luglio organizzeranno, sull’arengo della chiesa, un concerto per la raccolta di fondi”.
“Questa chiesa – prosegue l’associazione – è una delle poche ad avere al suo interno ben 7 altari ed è incastonata nella cinta muraria del paese, che mantiene inalterata la sua struttura medievale. Invitiamo a segnalare l’intervento all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it come luogo pubblico da recuperare, ristrutturare per il bene della collettività”.
Per Careggine si è mobilitato in prima persona anche il sindaco Mario Puppa, che ha creato anche una pagina Facebook che in pochi giorni è “esplosa” di like. L’obiettivo è quello di salvare il borgo abbandonato di Isola Santa. Un’idea che sembra piaciuta a molti e in due giorni i “mi piace”, che non necessariamente corrispondono alle mail inviate alla posta del governo, sono quasi 2000.