Greggi sbranate dai lupi, arrivano i risarcimenti

13 attacchi ai greggi “certificati” ma non tutti sono stati denunciati. Per Coldiretti sono molti di più. Lupi e fauna selvatica mettono in fuga le aziende agricole e contribuiscono allo spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate. Un ultimo caso, alcuni giorni fa, in Garfagnana dove un gregge è stato decimato. E’ l’ennesimo caso anche in questo 2016. Alle 13 domande presentate per ottenere i risarcimenti sono corrisposti 22mila euro di indennizzi, mediamente poco più di 1.700 euro per ogni singola azienda con casi che hanno anche sfiorato i 7mila euro di danni.
A livello regionale sono state 281 le domande per 537mila euro di risarcimenti erogati. A fornire un quadro della dimensione del fenomeno della predazione è Coldiretti Lucca all’indomani della presentazione dei nuovi indennizzi della Regione Toscana alle aziende agricole zootecniche (info su www.massacarrara.coldiretti.it). I proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) hanno tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare in via telematica ad Artea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai Caa, i Centri di assistenza in agricoltura, le domande di indennizzo. La Regione Toscana ha infatti stanziato 400 mila euro per risarcire tutti quegli allevatori che hanno subito le conseguenze tragiche dell’attacco dei lupi. La priorità andrà agli allevatori che operano nelle zone più svantaggiate e montane. Quella degli indennizzi e dei risarcimenti non è la strada, e non è certo un mistero, giusta secondo Coldiretti che invece ha chiesto misure per evitare i danni ai greggi e alle stalle. L’ammontare complessivo di aiuti a sostegno degli allevatori prevenire, difendere e risarcire i danni degli attacchi da predatori nei confronti di greggi e altri animali allevati ha raggiunto invece la somma di 4 milioni di euro in tre anni. “L’indennizzo, pur essendo uno strumento importante, non risolve il problema alla radice; – commenta Cristiano Genovali, presidente Coldiretti Lucca – l’obiettivo non è quello di risarcire ma evitare i danni da predazione che sono in continua crescita ogni anno a dimostrazione che il fenomeno è diffuso e preoccupante. Non tutti i danni e le uccisioni sono denunciate poiché i meccanismi di indennizzo sono complicati ed i tempi molto lunghi”. Per Maurizio Fantini, direttore Coldiretti Lucca “recinzioni, cani da guardiana, misure anti-lupo non sono spesso sufficienti oltre ad essere costose. I lupi ma anche i canidi scoraggiano l’alpeggio ed allontanano le imprese dalle zone montane più difficili. I lupi, così come cinghiali, caprioli, storni, stanno mettendo in fuga le aziende sempre più scoraggiate ed impotenti di fronte a queste specie che sono ormai fuori controllo. Serve una strategia efficace di contenimento, gli indennizzi non possono essere il pagliativo”.
Un allevatore, dopo la domanda, può ottenere come risarcimento 150 euro per un agnello, 350 per una pecora, 1.200 euro per un montone. I giovani caprini sono valutati 150 euro, una capra 300, un maschio 500. Il valore del danno per uccisioni di bovini e bufali è stimato in 750 euro per i vitelli, fino ai 2.000 euro per le femmine e ai 3.000 per i maschi di chianina. Gli equini vanno dai 500 euro per i puledri, ai 1.000 per le femmine e i 2.000 per i maschi. I suini sono valutati 150 euro ma anche 400 o 650 per le femmine e i maschi adulti di cinta senese. Possono richiedere gli indennizzi – spiega Coldiretti – gli allevatori che hanno subito danni nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015. La Regione Toscana ha fatto sapere che se le risorse risulteranno insufficienti le domande rimarranno in graduatoria e potranno essere liquidate a valere sulla prossima annualità.