Legittima difesa, il sindaco Giannini a Roma per la consegna delle firme

Il sindaco Michele Giannini è sbarcato in Senato oggi (1 giugno) per la proposta di legge che mira a rinforzare la legittima difesa. Dopo la delibera che ha istituito per assicurare il patrocinio gratuito a sostegno dei cittadini di Fabbriche di Vallico, e ribadito il sostegno alla proposta di legge popolare tesa alla riforma dell’Istituto della legittima difesa, l’onorevole Ignazio Messina ha personalmente chiamato Giannini per invitarlo alla consegna delle firme in Senato.
Fortemente voluta dal sindaco Giannini e dai suoi consiglieri, la raccolta firme è stata fatta capillarmente su tutto il territorio comunale di Fabbriche di Vergemoli e l’ingresso in Senato ribadisce che anche nei piccoli comuni si possono raggiungere grandi risultati. Immediata l’intesa tra il sindaco Michele Giannini, l’onorevole Messina e gli altri sindaci, senatori e onorevoli presenti in Senato ed al sit in a Montecitorio. In soli due mesi la proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa ha ottenuto più di un milione di firme; la sicurezza è un punto molto importante e le centinaia di migliaia di firme raccolte in tutta Italia dimostrano che il tema è trasversale, prendendo consensi in tutte le aree politiche.
La proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa è la prima in assoluto, nella storia della Repubblica Italiana, ad avere ottenuto così tante sottoscrizioni.
“Ho voluto essere a Roma – commenta Giannini – ho voluto essere testimone in prima persona della consegna di queste firme e metterci la faccia. Oggi a Roma perché io credo, credo che questa legge debba essere fatta, credo che si debba migliorare e con me lo crede tutta Fabbriche di Vergemoli e mi permetto di dire la Garfagnana. Oggi metto la faccia per portare le firme, domani con la stessa maniera sono pronto a seguire qualsiasi cittadino che abbia bisogno fino a Roma, fino a Bruxelles se serve. Perché è giusto essere padrone a casa propria. Questo lo sappia chi vuole venire a delinquere nelle nostre terre, non siamo pecore, siamo pronti a combattere ed a difenderci; che sia chiaro a tutti”.