Gallicano, il distributore di latte crudo compie 10 anni

Dieci anni. Tanto tempo è già passato da quando Graziano Tardelli, terza generazione di allevatori della Garfagnana, era stato il primo in Toscana a scommettere sul potenziale dei distributori automatici di latte crudo sfuso per avvicinarsi ai consumatori in un modo moderno, semplice, immediato ed economico. Una scelta nel nome della qualità, della lealtà nei confronti di chi consuma, trasparenza e sicurezza alimentare che ha spalancato le porte anche a nuove opportunità e filiere.
Il latte di Tardelli è diventato un ingrediente indispensabile per gelati, creme pasticcere, yogurt ed altri prodotti artigianali. Dopo dieci anni quella scommessa si può dire vinta. All’apertura di quel primo distributore ne sono seguite altre, Borgo a Mozzano e Castelnuovo Garfagnana, inaugurando un nuovo modo di approcciarsi al consumatore a cui basta una monetina da un euro per aver assicurato, praticamente sotto casa, un litro di latte crudo appena munto, freschissimo, locale al 100%. Oggi la Provincia di Lucca è il territorio con la più alta intensità di distributori automatici di latte crudo: un milk slot machine su tre si trova in lucchesia. Undici su un totale di trenta (guardale su http://www.milkmaps.com). A rilevarlo è Coldiretti Lucca (info su www.lucca.coldiretti.it) in occasione del decennale dell’apertura del primo distributore toscano in programma domenica (5 giugno) alle 10, a Gallicano (via Pascoli di fronte al Conad). Per l’occasione un litro di latte costerà solo 50 centesimi, anziché 1 euro e saranno distribuiti in degustazione prodotti a base di latte e bontà. Al compleanno, insieme agli allevatori e consumatori, sono attesi anche l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, il sindaco di Gallicano, David Saisi, il presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, Paolo Fantoni ed altri rappresentanti del territorio. “La vendita diretta, anche attraverso sistemi moderni come i distributori automatici – commenta Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca – sta fornendo una risposta importante alle crisi delle stalle del nostro territorio che subiscono da un lato l’aumento dei costi di produzione che assottiglia sempre di più il margine di guadagno e la concorrenza di latte e derivati importati dall’estero sulla cui provenienza c’è molto da discutere. La forza ed il valore aggiunto dei piccoli allevamenti sono la qualità ed il contatto diretto con il consumatore: è questa la leva giusta per salvare le nostre stalle”.
Oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. Almeno non ancora per molto. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, dei formaggi o dello yogurt non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale, il lavoro e l’economia del vero Made in Italy. “Il via libera all’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine in etichetta da parte del Governo nel corso della giornata nazionale del latte da noi promossa a Milano – conclude Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – è una delle battaglie che vogliamo portare a casa per continuare nel percorso di rilancio delle nostre stalle e di trasparenza nei confronti dei consumatori”.