Ospedali della Valle, via all’integrazione

di Roberto Salotti
Un ospedale unico in due stabilimenti integrati in termini di servizi e più funzionali. E’ questo il futuro dei due presidi della Valle del Serchio, il Santa Croce di Castelnuovo – che si candida ad eccellenza per gli interventi chirurgici e l’ortopedia -, e il San Francesco di Barga, che investe tutto sul punto nascite e la riabilitazione, già fiori all’occhiello. Quella che, insomma, fino a ieri sembrava una dicotomia difficile da sanare, oggi prende il nome di “integrazione”, sancita dalla “pace” tra i Comuni. Il motivo è il definito tramonto dell’ipotesi del nuovo ospedale unico che a lungo aveva spaccato in due la Valle.
E allora non è un caso che all’annuncio che ora, finalmente, si passa al piano operativo per realizzare l’adeguamento e il potenziamento dei presidi, al fianco del direttore sanitario Mauro Maccari siedano i sindaci di Castelnuovo di Garfagnana e di Barga, Andrea Tagliasacchi e Marco Bonini, presidenti della conferenza zonale dell’Asl.
Due i punti fermi che discendono da una certezza: il maxi finanziamento regionale. Oltre 6 milioni di euro per i lavori strutturali e di adeguamento sismico del Santa Croce, dove saranno realizzate tre nuove sale operatorie e i 900 mila euro per il potenziamento del punto nascite di Barga, che resta e anzi viene dotato di una nuova sala per gli interventi d’urgenza e emergenza che il presidio deve continuare ad assicurare, per l’intero bacino d’utenza di Garfagnana e Valle del Serchio.
“Il segnale che vogliamo dare oggi – ha detto il sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Andrea Tagliasacchi -, è, nei fatti, che questi due presidi sono importanti e che la riorganizzazione della sanità passa anche da qua. Di fronte ad investimenti ormai certi, con i lavori si darà seguito ad un risultato che garantisce i servizi e li mantiene in Valle. Come sindaci, ovviamente, vigileremo e il rapporto con l’Asl è già serrato”. “Ora comincia la fase operativa per realizzare quanto confermato nell’ottobre scorso dall’assessore regionale, Stefania Saccardi – ha detto il primo cittadino di Barga, Marco Bonini -: ovvero che si va avanti con due presidi ospedalieri e ora si arriva alle cose concrete”.
E di cose concrete ha parlato il direttore sanitario, affiancato dalla responsabile di zona dell’Asl Michela Maielli. Si comincia da Barga.
Il punto nascite di Barga. Qui i lavori sono già iniziati. Lo stanziamento di 900mila euro consentirà di realizzare una nuova sala operatoria e il cantiere, ha annunciato Maccari, chiuderà a dicembre: “La presenza del punto nascite a Barga – ha voluto sottolineare il direttore sanitario dell’Asl Toscana nord ovest – è indispensabile e insostituibile e non solo verrà mantenuto ma potenziato. Con le amministrazioni c’è stato un dialogo fattivo che ha portato a questo risultato: i lavori mirano a migliorare ancora la qualità di un servizio che è stato e resta una vera eccellenza”. Il punto nascite assicurerà il servizio anche in casi di urgenze e emergenze e il personale sarà mantenuto entro gli standard ministeriali, “come è sempre stato fatto fino ad adesso”, spiega Maccari: “C’è un protocollo che regola l’attività del punto e che è legato all’attività per parti a cominciare dalla 35esima settimana, ma tutte le emergenze potranno essere gestite in loco – sottolinea Maccari -: l’obiettivo dell’Asl è quello di valorizzare ancora di più il lavoro dei professionisti che hanno creato una eccellenza e che meritano di essere sostenuti”. E ciò indipendentemente dal numero dei parti all’anno: “Non ci sono rischi – ha chiarito il direttore – per il punto nascita di Barga. E’ vero che ci sono delle linee guida che fissano ad almeno 500 i parti annuali per mantenere i punti nascita, ma per Barga c’è una deroga che consente di salvaguardare il servizio, perché è un punto di riferimento per un bacino di utenza molto ampio”.
Sale operatorie a Castelnuovo. I lavori più consistenti inizieranno all’ospedale di Castelnuovo. Prima di tutto si partirà con il nuovo impianto di depurazione dell’ospedale, poi si partirà con la realizzazione tre nuove sale operatorie e dell’adeguamento antisismico della struttura. L’accordo di programma per le opere finanziate con oltre 6 milioni di euro è in fase di definizione, ma la progettazione è a buon punto e la firma dovrebbe arrivare sicuramente entro la fine dell’anno, forse anche prima. “Si sta lavorando non solo al progetto delle nuove sale operatorie ma anche ad organizzare i lavori in modo tale che quelle esistenti continuino ad operare”, ha detto il direttore sanitario. Le sale interventi, infatti, verranno costruite in una zona diversa da quella dove si trovano le attuali che saranno smantellate una volta che saranno pronte le nuove e rese disponibili alla chirurgia e all’ortopedia, già punto di forza del Santa Croce. Quando aprirà il cantiere, saranno pronte in massimo 14 mesi. “Lo studio di fattibilità è già pronto – ha spiegato il sindaco Tagliasacchi -, la fase di progettazione è a buon punto. Ma ormai è solo questione di tempi tecnici, perché i fondi ci sono davvero e verranno adoperati per migliorare il servizio che già viene dato al Santa Croce”. Con una “necessaria integrazione” con il San Francesco.
Pronto soccorso e personale. Certo, non mancano le note dolenti. E sono quelle “croniche” di insufficienza di personale, soprattutto in alcuni settori, come il pronto soccorso. “Non si tratta di tagli dell’Asl o di mancata volontà ad integrare il personale – ha ricordato Maccari -, ma di una difficoltà a trovare medici specializzati, soprattutto per il pronto soccorso. Con luglio, contiamo comunque di risolvere i problemi e integrare il personale laddove necessario. Per il resto cercheremo come abbiamo fatto finora di mantenere gli standard ministeriali, in modo da assicurare sempre l’efficienza del servizio”.