Kme, la Uilm Toscana Nord plaude all’accordo

Il consiglio territoriale della Uilm area nord Toscana ha preso in esame e giudica positivamente l’ipotesi d’accordo raggiunta tra le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm e la società Kme Italy Spa.
“Questa ipotesi – dice il segretario Giacomo Saisi – non è paragonabile all’accordo stipulato nel 2013, perché allora la situazione seppur delicata era migliore di quella attuale, quindi per fare un’analisi corretta e poter dare un giudizio dobbiamo partire da ottobre 2015 dove Kme ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Fornaci di Barga con il trasferimento di tutte le produzioni in Germania nel sito Osnabrueck e, per far fronte al grave impatto sociale che avrebbe creato questa scelta, ha presentato un progetto di riconversione del sito verso l’attività idroponica che avrebbe dovuto permettere il reimpiego di parte del personale dello stabilimento. Progetto che a nostro modo di vedere era realizzabile ma anche molto rischioso e pieno incognite, quindi è da ritenersi positiva la decisione del gruppo Kme Italy di mantenere l’attività industriale continuando a produrre semilavorati di rame e ottone e soprattutto di reinvestire e ricominciare a fondere il rame conservando l’attività metallurgica in Mediavalle del Serchio non facendo così scomparire un settore che appartiene ormai ai 100 anni di storia di questo territorio”.
“Sicuramente con questo accordo – prosegue il sindacato – non verranno risolti tutti i problemi, ma la soluzione dei contratti di solidarietà fino a settembre del 2018 e l’attivazione di corsi di formazione per una riqualificazione professionale da poter utilizzare sia all’interno che all’esterno dello stabilimento, riteniamo sia la migliore alla quantificazione di 275 esuberi e in una fase in cui la fabbrica gira quasi al 50 per cento. Le tutele riguardo allo spostamento delle produzioni e le penali messe in caso di licenziamenti unilaterali, così come previste anche nell’accordo del 2013, danno ai lavoratori ampie garanzie che per la durata del presente accordo non ci saranno licenziamenti unilaterali e non verranno spostate produzioni se non ne verranno riportate altre simili sia in valori di tonnellate che di valore aggiunto. L’istituzione di un nuovo premio di risultato e la riconferma delle 450 euro a compensazione delle mancate tonnellate, così come all’accordo del 2013, con un aggiunta di un una tantum di 100 euro per il 2016, 50 euro nel 2017 e nel 2018 che verranno erogati in welfare aziendale contribuiscono a riportare un po’ di serenità e tranquillità anche tra i lavoratori. La Uilm Area Nord Toscana ritiene questo accordo il migliore che si potesse ottenere in questa difficile fase dove c’è stato il forte rischio di dimissione del sito, ci attendiamo ora che questo accordo aiuti al rilancio dello stabilimento dopo questi anni di grossa incertezza”.