In sciopero i lavoratori della Corghi di Pieve Fosciana






I lavoratori della Corghi di Pieve Fosciana incrociano di nuovo le braccia oggi (28 giugno) contro il piano industriale presentato dall’azienda e per chiedere garanzie per la difesa e il mantenimento del sito produttivo e dell’occupazione degli 88 tra dipendenti e impiegati. Otto ore di astensione dal lavoro scattate di primo mattino con un presidio di lavoratori e sindacati davanti ai cancelli della ditta.
Nel mirino è finito il piano aziendale che “non convince” i sindacati, secondo cui porterà ad una riconversione della produzione ad attività di montaggio. Al momento crescono infatti sia l’attesa che l’incertezza per il nuovo incontro fissato per il prossimo 19 luglio.
Lo sciopero è stato indetto ieri a seguito delle dichiarazioni dell’azienda che non sarebbe “in grado di dare risposte che i lavoratori e le rappresentanze sindacali chiedono, ovvero gli investimenti sulle macchine”.
I lavoratori e i sindacati chiedono risposte sull’occupazione e un investimento adeguato nei macchinari, per escludere la totale riconversione dello stabilimento in un sito di solo montaggio di componenti.
“Lo sciopero di otto ore della Corghi spa di Pieve Fosciana – dice Mauro Rossi della Fiom Cgil – con presidio davanti ai cancelli, è pienamente riuscito. La fabbrica è chiusa. Il camion che doveva partire con un carico di prodotti è rimasto fermo sul piazzale. La direzione aziendale deve capire che la sua scelta di riconvertire la produzione in semplice attività di montaggio di prodotti fatti altrove (nei paesi con bassissimo costo del lavoro) non può avere il consenso dei lavoratori. I lavoratori della Corghi sono disponibili a collaborare con la società, magari facendo sacrifici come hanno fatto in questi anni, purché si mantengano le caratteristiche produttive dello stabilimento di Pieve Fosciana. L’aumento dell’attività di montaggio in Garfagnana è possibile se è complementare all’attuale lavoro sulle macchine e nella carpenteria, non lo è se diventa un’attività sostitutiva di quella che ha caratterizzato la storia di questo stabilimento. Vogliamo risposte chiare ed in tempi veloci, vogliamo la dimostrazione che la proprietà della Corghi crede ancora in questo sito produttivo, vogliamo certezze sul futuro ed il semplice montaggio non dà alcuna certezza. Chiediamo che al prossimo incontro la direzione aziendale si impegni ad uno specifico investimento che dimostri di non voler abbandonare la missione che il sito di Pieve Fosciana ha sempre avuto all’interno degli equilibri produttivi del gruppo”.