Tari non pagata, Pescaglia attiva un fondo

15 luglio 2016 | 09:52
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Tari non pagata, Pescaglia attiva un fondo

Nelle casse comunali mancano all’appello circa 100 mila euro dovuti a cittadini che non pagano la Tari, la tassa sui rifiuti. Una situazione, questa, che si protrae da anni, alla quale l’amministrazione comunale di Pescaglia ha deciso di far compiere una svolta. Sono partiti da alcune settimane, infatti, i controlli degli uffici per recuperare le somme dovute. Nel frattempo l’amministrazione è stata costretta a rimodulare verso l’alto la Tari 2016.

La nuova normativa sui bilanci comunali richiede a tutti gli Enti interessati dai mancati pagamenti degli utenti, come quello di Pescaglia, la creazione di un fondo per l’evasione fiscale. Questo è pari a circa 60 mila euro, cioè al 67% dell’evasione storica, che a Pescaglia ammonta a circa 60 mila euro. Tale fondo – è sempre la legge nazionale che lo dice – va sommato ai costi del servizio di raccolta rifiuti; la cifra che ne risulta deve essere coperta interamente dalla Tari. Questo ha determinato l’aumento. Proprio in questi giorni i cittadini hanno ricevuto le cartelle della tassa sui rifiuti, che prevedono tre rate: luglio, settembre e novembre. “Siamo consapevoli che l’aumento della Tari sia poco piacevole ma siamo con le mani legate dalla normativa – spiega il sindaco, Andrea Bonfanti – Proprio per questo motivo l’obiettivo dell’amministrazione comunale è di ripristinare la giustizia sociale, recuperando dagli evasori cifre considerevoli. E’ infatti inammissibile che gli effetti dei comportamenti dei cittadini disonesti che non pagano le tasse debbano cadere su quelli onesti che le pagano. Accanto a questo continueremo a migliorare l’efficienza del servizio di raccolta dei rifiuti, che dall’insediamento della nostra amministrazione ha visto innalzare notevolmente la qualità con l’introduzione della raccolta ‘porta a porta’, l’apertura dell’isola ecologica di Piegaio ora con l’orario esteso al sabato mattina e il ritiro degli ingombranti a chiamata in Val di Turrite e Valfreddana”.
Nelle casse comunali mancano all’appello circa 100 mila euro dovuti a cittadini che non hanno pagano in passato la tassa sui rifiuti. Il Comune quest’anno ha quindi dovuto rimodulare la Tari verso l’alto, come stabilito dalla nuova normativa che richiede a tutti gli Enti interessati dai mancati pagamenti degli utenti, come quello di Pescaglia, la creazione di un fondo per l’evasione fiscale. Questo è pari a circa 60 mila euro, cioè il 67% dell’evasione storica. Tale fondo – è sempre la legge nazionale che lo dice – va sommato ai costi del servizio di raccolta rifiuti; la cifra che ne risulta deve essere coperta interamente dalla Tari. Questo ha determinato l’aumento.