Telemedicina, progetto innovativo all’ospedale di Barga



Sviluppare e sperimentare un sistema di telemedicina innovativo adatto a fornire assistenza in zone remote per diverse tipologie di procedure clinico diagnostiche e terapeutiche.
E’ l’obiettivo dell’innovativo progetto di telemedicina portato avanti – grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – dal centro Endocas per la chirurgia assistita al calcolatore dell’università di Pisa insieme all’ospedale di Barga.
L’iniziativa è stata presentata oggi (4 ottobre) nel corso di una conferenza stampa articolata in due fasi: prima è stato mostrato il funzionamento del sistema di teleconsulto, poi i rappresentanti dell’Università di Pisa, dell’azienda Usl Toscana nord ovest, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Barga hanno evidenziato le peculiarità e l’importanza del progetto.
Il territorio target individuato per questa sperimentazione è dunque il bacino di Lucca. In particolare la piattaforma per teleconsulto che viene attivata grazie a questo progetto di ricerca permette di garantire un supporto clinico a distanza ed una condivisione di opinioni cliniche specialistiche anche nelle zone più remote dove esistono presidi ospedalieri generalisti (ospedali di Barga e Castelnuovo di Garfagnana). Il sistema proposto fornisce una comunicazione molto efficace, visto che permette al richiedente di vedere direttamente le mani del professionista nel suo scenario clinico. Il sistema sviluppato permette funzionalità di telepresenza grazie all’impiego di “visori per realtà aumentata”.
Gli operatori degli ospedali interessati potranno quindi consultarsi con centri a più alta intensità (ospedali di Lucca e Pisa) come se si trovassero in loco.
Per adattarsi al caso d’uso, la piattaforma è stata modellata per le necessità cliniche dell’applicazione. Nello specifico, insieme ai clinici coinvolti, è stato valutato che per l’applicazione in ambulatorio ecografico fosse importante poter condividere lo schermo dell’ecografo e aggiungere sullo stesso schermo una funzionalità di realtà aumentata (possibilità di scrivere, annotare o indicare oggetti per condividere quindi un esame diagnostico con un medico specialista e avere una second-opinion).
La sperimentazione avverrà quindi nella pratica clinica e verranno raccolti dati utili alla valutazione critica del sistema e della sua utilità sul campo.
“La metodica – ha evidenziato Mauro Ferrari, chirurgo vascolare e direttore del centro EndoCas per la chirurgia assistita al calcolatore dell’università di Pisa – sarà ottimizzata e testata per casi d’uso selezionati, ma il suo utilizzo potrà essere esteso a molte procedure mediche. Adesso la sfida viene portata a livello di sistema, perché c’è una rete virtuale da sviluppare e quindi un importante lavoro da fare anche dal punto di visto etico e giuridico”.
“E’ stato intanto stabilito – ha aggiunto Guidantonio Rinaldi, direttore della struttura complessa di medicina generale della Valle del Serchio – di avviare la sperimentazione clinica nella struttura di medicina generale dell’ospedale di Barga in ambito diagnostico ecografico. E’ un progetto pilota che apre nuove interessanti prospettive per la nostra sanità in un’ottica di rete”.
“Il settore della ricerca – ha ricordato il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Maido Castiglioni – è uno di quelli di maggior impegno per la nostra Fondazione che lo considera un fattore di grande accrescimento sociale e culturale. E’ poi fondamentale, come avviene in questo caso, che la ricerca abbia delle ricadute significative e concrete sul territorio”.
“Esprimo soddisfazione – ha sottolineato il sindaco di Barga Marco Bonini – per quanto è stato presentato oggi e quindi per un nuovo servizio che verrà fornito ai cittadini. E’ un progetto che fa fare un salto di qualità importante al nostro sistema sanitario e rappresenta quindi un esempio da seguire. Grazie al professor Ferrari ed all’università di Pisa, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed all’azienda Usl Toscana nord ovest”.
“Questa iniziativa – ha affermato Romana Lombardi, responsabile del presidio ospedaliero della Valle del Serchio – dimostra che anche i piccoli ospedali sono in grado di garantire prestazioni valide dal punto di vista della qualità e dell’appropriatezza. Noi professionisti dobbiamo superare certi limiti per operare sempre più insieme nella pratica quotidiana, anche quando si lavora in strutture distanti tra di loro”.
“La rete è fondamentale – chiude Michela Maielli, referente per le attività sanitarie dell’ambito territoriale di Lucca – e consente di mettere al centro dell’attenzione il paziente e lo stesso professionista. Questa è la strada da seguire e sono sicura che i risultati di questo progetto pilota lo confermeranno”.