Braccini (Fiom): “Kme, segnali negativi dal bilancio”

6 maggio 2017 | 08:45
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Braccini (Fiom): “Kme, segnali negativi dal bilancio”

Emergono segnali preoccupanti per i sindacati dal bilancio 2016 di Kme. E’ quanto è emerso dall’incontro dei membri della commissione economica congiunta tenutosi ieri (5 maggio) alla sede Kme di Firenze tra azienda ed organizzazioni sindacali. E’ venuto fuori “un quadro ancora di non stabilità economica”, commenta Massimo Braccini, coordinatore nazionale della Fiom Cgil per Kme.
“Il bilancio 2016 – sottolinea Braccini – permane negativo e non sono stati in grado di raggiungere le vendite degli anni precedenti. L’azienda ha comunicato che sono in corso azioni volte a riallacciare i contatti commerciali e riacquisire la fiducia dei clienti, mettendo in evidenza che hanno intenzione di produrre rame e tutti i prodotti industriali, in un’ottica di rilancio degli stabilimenti”.

Ci sono altri aspetti su cui il sindacato vigilerà: “Il nuovo forno fusorio in rame installato a Fornaci di Barga – spiega infatti Braccini – ci comunicano che ha superato la produzione che avevano stimato, monitoreremo i dati, ma tuttavia manca ancora la liquidità necessaria per acquistare la materia prima in rapporto a quanto potrebbero produrre. Questa condizione sta provocando un rallentamento produttivo che riteniamo vada assolutamente risolto in attesa del potenziamento del forno per adeguarlo a maggiori produzioni. Il gruppo Kme in Italia deve ritornare ad essere autonomo sia dal punto di vista produttivo che economico rispetto agli altri stabilimenti del gruppo. Questo necessita di ulteriori impegni finanziari da parte della proprietà, visto che vi sono tutte le condizioni di capacità produttiva per poter migliorare il quadro complessivo che, se accompagnato da ulteriori misure che possono essere messe in campo, potrebbe ritornare ad occupare tutti i lavoratori oggi adibiti anche ad altre mansioni fuori dal ciclo produttivo. Riteniamo che il settore del rame sia parte della siderurgia complessiva per un paese che vuol continuare ad essere industriale e quindi deve rientrare in un’ottica di strategia nazionale, per questi motivi promuoveremo tutte le azioni sindacali necessarie affinché vengano ritrovate le condizioni di stabilità”.