Borgo, Andreuccetti lancia l’idea: “Un percorso storico sulle vittime della mafia”

7 giugno 2017 | 14:35
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Borgo, Andreuccetti lancia l’idea: “Un percorso storico sulle vittime della mafia”

Un percorso storico che ricordi le vittime della mafia e che, contemporaneamente, sia da monito e da esempio per tutti. È questa la nuova proposta del sindaco Patrizio Andreuccetti.
“Nel nostro territorio – spiega Andreuccetti – sono tante le strade e le piazze dedicate al Risorgimento e alla Prima Guerra Mondiale. Due momenti della nostra storia che tutt’oggi uniscono gli italiani in un sentimento comune. Sentimento che si fatica a trovare quando guardiamo alla storia degli ultimi cinquant’anni, dove pochi sono i momenti che uniscono tutti. Una comunità che guarda al futuro non può non avere radici forti nel passato, anche in quello recente. Sicuramente, tra i valori che uniscono tutti vi sono quelli della lotta alle mafie e della difesa della legalità. In questi giorni, con il dibattito intorno alla figura di Totò Riina che si fa sempre più acceso, e a 25 anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio, abbiamo sentito forte l’impulso del ricordo. La lotta alla mafia è un impegno che quotidianamente dobbiamo portare avanti, ad ogni latitudine e ad ogni livello. E’ uno stato mentale, un modo di agire e pensare che deve diventare regola”.

Mercoledì (19 luglio), anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino e della sua scorta, in piazza Vittorio Veneto a Valdottavo saranno installate una nuova panchina e una targa in ricordo di Falcone e Borsellino. A Borgo a Mozzano sarà piazza XX settembre, di fronte al palazzo comunale, la sede del ricordo di Emanuela Sansone, la prima donna uccisa dalla mafia. Aveva 17 anni, era il 1896 e la ragazza venne ammazzata per vendetta nei confronti della madre. La donna, Giuseppa Di Sarno, dopo la morte della figlia, diventò la prima donna a collaborare con la giustizia. Peppino Impastato sarà invece ricordato a Diecimo, in piazza della Torre. Giornalista e attivista italiano, fu ucciso la notte del 9 maggio 1978 dal clan Badalamenti. La sua morte passò quasi inosservata, oscurata dal ritrovamento del cadavere di Aldo Moro. In piazza Ponte d’Oro a Chifenti, una targa onorerà il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, prefetto di Palermo ucciso nel 1982, mentre a Corsagna si ricorderanno Piersanti Mattarella e Pio La Torre. Il primo, fratello dell’attuale presidente della Repubblica, venne assassinato da Cosa Nostra durante il suo mandato di presidente della Regione Sicilia; Pio La Torre, politico, sindacalista e membro della Commissione Parlamentare Antimafia fino al 1976, fu ucciso nel 1982 a causa delle sue battaglie per la legalità.