Centrale sulla Lima, Bagni di Lucca dice no

Il Comune di Bagni di Lucca ha scritto alla Regione Toscana in merito all’espressione del parere per la conclusione della procedura richiesta di autorizzazione unica alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto di produzione di energia idroelettrica sul torrente Lima, chiamato ‘Casabasciana’, in frazione Fabbriche di Casabasciana, in località Cevoli, proposta da Green Factory. Con questa lettera, motivando punto per punto la questione, l’amministrazione comunale ha espresso parere contrario alla costruzione dell’impianto idroelettrico.
“Abbiamo ritenuto importante – dichiara l’amministrazione comunale – e soprattutto doveroso come ultimo atto dell’amministrazione chiudere con un atto chiaro e univoco questa vicenda, affinché chiunque si trovi a doverla affrontare possa avere un quadro chiaro e una posizione certa da cui partire, senza dover studiare e comprendere un lungo percorso tecnico e politico che ha portato a tali conclusioni. La relazione è stata analizzata e valutata in queste settimane sia per la parte politica, sia per quella tecnica grazie al validissimo apporto dell’Ufficio tecnico. Riteniamo che questo, stante l’importanza della questione e l’impatto che la centralina avrebbe sul territorio, fosse un atto dovuto nei confronti di Bagni di Lucca e dei suoi cittadini”.
Tra le motivazioni, il Comune sottolinea che non risultano sufficientemente chiariti alcuni aspetti, quali delle imprecisioni contenute nel documento denominato Nuovo documento 1 – Piano particellare integrato, oppure la mancanza di una relazione tecnica relativa all’elaborato tecnico delle coperture e la mancanza di altri documenti. Mancanze che si confermano anche dal punto di vista paesaggistico: la Commissione intercomunale per il paesaggio, istituita all’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio, infatti, dopo aver esaminato l’istanza, vista la natura e l’entità dell’intervento, le forme, i materiali e le tipologie costruttive proposte, verificati gli elementi caratterizzanti il contesto paesaggistico di riferimento e considerato che le opere proposte interferiscono con la naturale conformazione dell’alveo e risultano incoerenti con le caratteristiche morfologiche proprie del contesto, ha espresso parere contrario, “ritenendo l’intervento proposto non compatibile con i caratteri e valori paesaggistici posti a tutela”.
“Negativo – prosegue una nota dell’amministrazione comunale – il parere anche in merito alla questione urbanistica del progetto: oltre al parere negativo espresso all’unanimità dal consiglio comunale in merito alla costruzione della centralina, vi è la questione del ripristino dell’originario gorile, che qualora fosse effettuata, farebbe venire meno l’obbligo da parte della società di porre l’edificio della centrale a otto metri dalla viabilità in quanto questa non esisterebbe più, ma il ripristino del gorile è ancora legato a un’istruttoria tuttora in corso. Inoltre, lo spostamento dell’imbarco delle canoe al di fuori dell’area di pertinenza fluviale, contrariamente a quanto indicato dalla società, continua a costituire una variante al Regolamento Urbanistico, se realizzato, in quanto le norme estendono la disciplina degli alvei fluviali ordinari anche all’area dove dovrebbe collocarsi la nuova centralina. Aree, peraltro, nelle quali non è consentita la realizzazione di opere e neppure di percorsi pedonali sulle sponde. Il progetto, poi, non risulta conforme al Regolamento urbanistico anche in merito alla nuova viabilità prevista nella soluzione proposta e collocata al di sopra del canale di adduzione: si configurerebbe così una nuova viabilità, in piccola parte posta all’interno della fascia di dieci metri di rispetto dalla sponda del torrente, su terreni agricoli aventi destinazione urbanistica quali ‘area di interesse agricolo primario’, che permette solo la realizzazione e manutenzione di strade poderali e interpoderali. Pertanto, la costruzione di una nuova strada contrasta con il regolamento vigente, sia per il fondo stradale, sia per la larghezza superiore ai 3 metri, sia per la finalità della nuova strada, non connessa a fini residenziali”.
Sia la vecchia, sia la nuova soluzione, come si legge nella lettera inviata dal Comune alla Regione, determinano “un’eccessiva artificializzazione delle sponde, ponendosi in contrasto evidente con il Pit-Ppr, in vigore da marzo 2015. In particolare, proprio la nuova soluzione progettistica presentata, in particolare la costruzione della nuova strada al di sopra del nuovo canale di adduzione della centralina in progetto, oltre a contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti, costituisce un elemento di ulteriore artificializzazione del corso d’acqua non conforme al Pit-Ppr: il canale verrebbe tombato per la presenza del sovrastante strada e, trattandosi di un canale seminterrato, quindi rivestito in sasso sul lato fiume, costituirebbe un elemento di notevole impatto ambientale e paesaggistico”. Tutti questi motivi hanno portato l’amministrazione comunale di Bagni di Lucca a scrivere alla Regione, manifestando il proprio parere contrario alla realizzazione di questa centralina.