Migranti, ipotesi minihub anche in Garfagnana

6 agosto 2017 | 11:22
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Migranti, ipotesi minihub anche in Garfagnana

A fare chiarezza sull’ipotesi di utilizzare Colle Fòbia come microhub e sulle nuove logiche di gestione dei migranti è il sindaco di Barga Marco Bonini, che interviene per la prima volta sulla questione. “Il progetto è ancora un’ipotesi e lo stiamo studiando – spiega -, di sicuro c’è che vogliamo creare una logica per cui i sindaci nella Valle possano tornare ad avere un ruolo attivo nella decisione di dove accogliere i profughi all’interno del tessuto urbano e della comunità. Il microhub di Colle Fòbia potrebbe rappresentare una risposta per la Mediavalle e inoltre è allo studio la realizzazione di una struttura con caratteristiche simili anche in Garfagnana. Anche qui, con la prefettura, i sindaci stanno studiando come affrontare il problema. In questo modo con queste due strutture su cui stiamo lavorando troveremmo, se andasse tutto in porto, una formula per gestire gli arrivi direttamente”. 

Il modello a cui pensa Marco Bonini, il sindaco di Barga, in effetti è quello che è stato suggerito pochi giorni fa dall’assessore regionale all’immigrazione Vittorio Bugli, dove si invitava i sindaci a gestire gli arrivi e non a subirli, rendendosi parte attiva nella gestione dell’accoglienza. In sostanza dire ‘non li voglio’ non risolve il problema, nei fatti aggirato con la ricerca di sistemazioni su libero mercato escludendo i sindaci dalla trattativa con la prefettura.
“Sottolineo – continua Bonini – che l’ipotesi di utilizzare la struttura di Colle Fòbia è ancora allo studio e ci sono dei dettagli tecnici che dobbiamo ancora definire prima di dire che si potrà fare. L’idea è quella di utilizzare la struttura per gestire i nuovi arrivi. A Colle Fòbia è possibile ospitare fino a 40 persone, ma questo non significa che il centro debba accogliere sempre 40 persone. Nel momento in cui gli arrivi si intensificano può succedere che ci siano picchi e si possano avere anche 40 profughi ma magari per un periodo limitato visto che poi dovrebbero essere collocati sul territorio provinciale. Stimiamo infatti di utilizzare la capacità di Colle Fòbia in modo molto più ridotto. Inoltre – aggiunge il primo cittadino di Barga – Colle Fòbia funzionerebbe solo nel periodo estivo e primaverile, in inverno la struttura verrebbe chiusa”. Una sorta di serbatoio quindi da utilizzare per i momenti di massima pressione nell’idea della prefettura e non una struttura stabile, dove tutto l’anno vivo 40 persone. E comunque sempre una struttura temporanea in attesa di andare poi a collocare i migranti in piccoli gruppi sul territorio secondo il modello toscano. Tutto questo per provare a sviluppare un nuovo sistema nella gestione dell’accoglienza per quanto riguarda i rapporti tra cittadini, sindaci e prefettura. “Di contro se noi utilizziamo la struttura di Colle Fòbia e individuiamo un altro microhub in Garfagnana – dice Bonini –, nella Valle come sindaci torniamo ad essere parte attiva nella decisioni sull’accoglienza sul territorio, perché l’accordo con la prefettura è che da quel momento in poi il prefetto non reperirà più immobili sul libero mercato senza prima avere sentito il parere del sindaco che potrà anche negare l’utilizzo di una struttura. In pratica il primo cittadino di una comunità torna ad avere una voce in capitolo con possibilità anche di fermare i nuovi arrivi in una determinata struttura, inserendosi nella trattativa tra la prefettura e i privati proprietari degli immobili. In questo modo nella Valle del Serchio noi sindaci – conclude Bonini – torneremmo ad essere parte attiva nella decisioni, senza subirle perché la prefettura si è accordata con i privati senza avere preventivamente sentito i rappresentanti delle comunità”.