Migranti, Mastronaldi: Microhub a Barga non è soluzione

Il consigliere comunale Luca Mastronaldi torna a parlare del problema migranti e della gestione dell’accoglienza, da un lato tenendo conto di quelle che sono state le parole del sindaco di Barga Marco Bonini per spiegare le logiche che hanno portato all’idea di creare un microhub a colle Fòbia e dall’altra la situazione più generale del Mediterraneo e delle politiche nazionali e internazionali per gestire gli arrivi.
“Le quote stabilite da Anci di tre migranti per mille abitanti – dice Mastronaldi – sono saltate ormai da tempo e senza una politica nazionale di contenimento degli sbarchi sono destinate a crescere all’infinito. Pertanto le parole del sindaco di Barga di considerare cosa positiva il microhub nel comune, al fine di poter partecipare alla gestione degli arrivi, non hanno nessun significato pratico in quanto niente impedisce e impedirà alla prefettura, al di la delle presunte rassicurazioni verbali, di prendere accordi con privati e cooperative locali, che lucrano sull’accoglienza”.
“L’atteggiamento del sindaco – continua l’esponente dell’opposizione barghigiana – appare piuttosto pilatesco, considerato che, anche fosse vero che il microhub sarà una struttura temporanea dedicata allo smistamento degli immigrati negli altri comuni, questo sarebbe solamente uno scaricare i problemi sulle spalle di altre realtà locali che dovranno farsi carico dell’accoglienza definitiva. Siccome siamo barghigiani, ma soprattutto italiani non mi piace questa politica dello scaricabarile sulle spalle altrui fino a quando a livello nazionale non saranno presi drastici provvedimenti per regolare i flussi migratori e per rimpatriare chi non abbia diritto a permanere sul territorio nazionale, mi dichiaro contrario ad ogni tipo di operazione che preveda accoglienza indiscriminata e incontrollata, fonte di guadagno per le organizzazioni criminali internazionali e per i professionisti del business dell’accoglienza lucrosa nostrana”. Mastronaldi conclude: “Il malcontento cresce tra i cittadini specialmente per la disparità di risorse impiegate rispetto a quelle messe in campo per il sostegno dei cittadini italiani in difficoltà. L’accoglienza non può essere imposta, non è un dovere e nemmeno un obbligo”.