Chiusura scuola Scesta, maggioranza difende la scelta

Chiusura della scuola di Scesta, la maggioranza di Bagni di Lucca interviene per precisare alcune questioni dopo le polemiche delle ultime settimane e un consiglio comunale ad hoc che non è servito, evidentemente, a dissipare i dubbi.
“Appena un anno fa – si legge in un comunicato della lista Uniti per Cambiare – l’amministrazione Betti dichiarava sulla stampa che la scuola di Scesta era stata messa in sicurezza con un intervento di adeguamento sismico perfettamente e definitivamente eseguito nel periodo estivo. Tali affermazioni sono state ribadite in comunicati recenti. Tutto ciò non corrisponde a verità in quanto la scuola ad oggi non rispetta i requisiti di legge e quindi non è stata adeguata. Come affermato dallo stesso tecnico che ha effettuato le verifiche di vulnerabilità, la scuola di Scesta, in caso di nevicate eccezionali e terremoti, presenta dei seri rischi; da ulteriori approfondimenti che abbiamo eseguito tali criticità strutturali sono tali da poter mettere in crisi la resistenza dell’edificio anche sotto l’azione del vento”.
“Per questi motivi – prosegue la nota -dopo attenta valutazione e condivisione con la popolazione interessata, abbiamo deciso sulla chiusura. Affermare, come ha fatto Betti, che le prescrizioni precauzionali per tenere aperta la scuola “riguardavano aventi di facile gestione” (vento e terremoto?) non ci trova assolutamente d’accordo; siamo fermamente convinti che i genitori siano più sereni nell’affrontare un “atto di disagio” (come ha definito Betti la nostra scelta) con la consapevolezza che sia per il bene dei bambini. Un passaggio contenuto nella relazione tecnica, “i muri interni realizzati con mattoni ed una testa ed alti al massimo 7 metri su quali è appoggiata la copertura presentano una snellezza eccessiva ed abbondantemente al di fuori delle prescrizioni di normativa anche se dal punto di vista semplicemente statico non presentano problemi, in caso di sisma anche modesto potrebbero provocare dei danni per l’incolumità delle persone”, si commenta da solo in merito alla decisione presa”.
“Sappiamo bene – conclude Uniti per Cambiare – che sono molte le scuole sul territorio nazionale con criticità più o meno alte. Noi non accettiamo che ciò possa essere usato come scusa dalla vecchia amministrazione per la scelta fatta che riteniamo sbagliata. Come amministrazione, operando in scienza e coscienza, ci sentiamo in dovere di tutelare al meglio i ragazzi e ad oggi l’unica soluzione è quella di spostarli in una struttura con caratteristiche migliori di quelle di Scesta”.