Betti: “Scuole, non si pensi solo al risparmio”

Vanno tutelati i servizi nella montagna. E’ questo il senso della mozione presentata da Un futuro per Bagni di Lucca ieri sera in consiglio comunale. La questione, ricordano Massimo Betti e Giulia Mariani, è quella dei servizi indspensanbili e in particolare delle scuole. “Chi amministra – sottolineano Betti e Mariani – è arrivato alla conclusione che la soluzione migliore per la situazione delle scuole delle frazioni sia la creazione di un nuovo plesso della montagna (ubicato a Scesta) che accorpi al suo interno le primarie di San Cassiano e di Scesta e la materna San Cassiano – Fabbriche di Casabasciana. Di base non si è contrari alla costruzione di una scuola nuova, sicura e moderna. Ci sono concetti che non vanno travisati”.
“Si è parlato – aggiungono – di fare mala-informazione, di fare leva sulle paure delle persone, di aver fatto una raccolta firme nei tempi e nelle modalità sbagliate, come se si trattasse di un mero gioco politico. Si è puntato il dito ed etichettato (cosa che noi non abbiamo mai fatto, sotto nessun punto di vista) una cosa solo per strumentalizzarla, senza soffermarsi a capirne il messaggio. Quando le persone dovrebbero farsi sentire e manifestare una propria posizione se non quando si va a toccare un servizio fondamentale come quello della scuola? La raccolta di firme aveva e ha un senso ben preciso e noi lo appoggiamo: attirare l’attenzione su una questione importante come quella dei servizi per la montagna. Quello che è importante capire è che non ci si può sempre arrendere alla crudele legge dei numeri. I nostri paesi hanno bisogno dei servizi, o la montagna muore. Si comincia dalla scuola, poi magari la posta, poi altri servizi andranno dietro a una cinica razionalizzazione dettata dai numeri. La raccolta firme chiede anche questo: manifestare la volontà di agire con tutte le forze necessarie e possibili, pronti ad affrontare qualsiasi lotta per casa propria, per la nostra montagna, per i nostri paesi. Bisogna lottare per andare incontro alle necessità dei paesi, non abbandonare una battaglia difficile o scomoda. Si parla di vittoria, quando pare di essere solo di fronte a una sorta di compromesso, una rassegnazione riguardo l’emorragia di cittadini residenti da parte di chi per primo dovrebbe impegnarsi per il rilancio. Se nello specifico le firme non avranno effetto per la Scuola di San Cassiano il cui destino è stato deciso (che si voglia dare la colpa a una situazione pericolosa o alla legge dei numeri) che servano a ricordare a chi ci amministra che non siamo solo numeri, siamo persone che hanno un’opinione e continuano a credere nei nostri paesi e a viverli con amore. Paesi che vanno aiutati, persone che vanno incentivate. Che la politica lotti per il bene di casa nostra, senza fare troppa matematica e senza troppa economia, non inseguendo la mera logica del risparmio”.