Kme: “Sul nuovo impianto saranno coinvolti i cittadini”

29 marzo 2018 | 10:18
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Kme: “Sul nuovo impianto saranno coinvolti i cittadini”

Sul progetto di pirogassificatore all’impianto di Fornaci di Barga Kme tira dritto, spiegando però che l’iter è soltanto all’inizio e che non potrà comunque prescindere da un percorso partecipativo per coinvolgere i cittadini. L’azienda lo dice contestando gli ultimi interventi del comitato La Libellula, “tra lo strumentale e il ridicolo”, osserva Kme e alle quali non intende replicare.
“L’azienda – si spiega in una nota – si è sempre confrontata e si confronterà con tutte le istituzioni e gli enti rappresentativi e riconosciuti nella massima trasparenza, secondo le procedure e le regole previste dalle norme. Questo non esclude in alcun modo l’apertura verso la popolazione e le sue espressioni associative – si aggiunge in una nota -, senza però che ciò significhi il riconoscimento di esclusività ad un gruppo di persone che pretende di sapere meglio di tutti come si gestisce un’azienda, di stabilire cosa è bene e cosa è male per Fornaci e come si debbano comportare i sindacati, il sindaco, la Regione, le forze politiche nessuna esclusa”.

“Il progetto di rilancio dell’attività industriale della fabbrica di Fornaci di Barga – aggiunge Kme – è complesso e articolato e necessita di un iter, progettuale prima, eventualmente autorizzativo poi, che ha i suoi tempi e le sue regole, dettati dalle leggi e dalle norme, che Kme deve e vuole rispettare, inclusa quella del processo partecipativo della popolazione. Un cammino che è solo all’inizio.
Per facilitare, comunque, la comprensione, riassumiamo ancora una volta i termini principali del progetto, ispirato alla convinzione che sviluppo industriale, occupazione e benessere economico non sono nemici dell’ambiente. Si chiama sviluppo sostenibile, anche se con questo non pretendiamo certo di convincere chi non vuol essere convinto, ma tutti gli altri, quelli che magari vogliono conoscere per formarsi una propria opinione, non preconfezionata da terzi saggi”.
“Kme – puntualizza la nota – vuole rilanciare l’attività industriale della fabbrica di Fornaci di Barga per ridargli una competitività sostenibile nel tempo, con ciò garantendo il recupero dei livelli occupazionali e, in futuro, un loro incremento. La massima autonomia energetica possibile è una condizione di necessità per raggiungere l’obiettivo sopra indicato. L’eventuale impianto di produzione di energia elettrica dovrà avere come condizioni inderogabili: le emissioni totali della fabbrica dovranno essere migliorative di quanto attualmente autorizzato dalle leggi e dalle direttive nazionali ed europee esistenti e previste; l’uso degli scarti di lavorazione dovrà essere complementare e non alternativo a iniziative di riciclo e riuso degli stessi, proprio secondo quanto previsto dal documento della Commissione Europea ‘The role of Waste-to-Energy in the Circular Economy’. È un’alternativa concreta alla pratica dello smaltimento in discarica che le direttive europee impongono di cessare in tempi rapidi. La realizzazione dell’Academy per l’economia circolare, in collaborazione con la Scuola S.Anna di Pisa è parte integrante del progetto per creare non solo un polo di studio e sperimentazione delle migliori pratiche applicabili nell’attività economica, ma anche il recupero di una pregevole struttura quale l’ex Centro Ricerche con importanti ricadute su tutto il territorio, in termini economici ed occupazionali. Questi e solo questi sono i termini della discussione. Per il resto Kme non è disposta a confrontarsi con chi, autonominatosi detentore unico della sensibilità ambientale, contesta in realtà, e le affermazioni degli ultimi giorni lo dimostrano palesemente, la prosecuzione e lo sviluppo dell’attività metallurgica nel territorio. Posizione legittima, ma che preclude assolutamente qualsiasi ipotesi di confronto concreto in quanto l’azienda vuole portare avanti il piano di sviluppo dello stabilimento che può e deve tornare ad essere un polo di eccellenza industriale e tecnologico a livello internazionale, nonché rappresentare – come sempre lo è stato – una delle realtà più significative in termini di sviluppo economico ed occupazionale per l’intera provincia”.