Il comitato: fotovoltaico Kme è una soluzione possibile

Il fotovoltaico a Kme di Fornaci di Barga? Potrebbe essere una soluzione. Lo sostiene il comitato per l’attuazione della Costituzione in Valle del Serchio che insiste e rilancia l’idea, dopo una replica dell’azienda che avevano escluso questa possibilità. “Mentre tra i cittadini cresce la preoccupazione sui danni alla salute che potrà fare questo impianto, a qualche pezzo grosso di Kme – attacca il comitato – il solo provare a replicare ad un nostro comunicato gli ha fatto perdere la testa”.
“Anziché rispondere ai nostri argomenti, ci ha dato degli ignoranti, degli incompetenti, delle persone in malafede. Noi lo ringraziamo per tanta gentilezza. In primo luogo – prosegue il comitato – perché questa scompostezza ci conferma di aver colto nel segno. In secondo luogo perché si tratta certamente dello stesso soggetto che provò a propinarci la bufala dell’idroponico, cioè del pittoresco passaggio dal rame al pomodoro. Ora, siccome tutti sanno com’è andata a finire, forse in Kme dovrebbero pensarci un po’ prima di offendere gli altri. Ma dato che se uno nasce tondo non può morire quadrato, il nostro ci riprova. Siccome noi abbiamo smascherato le motivazioni “energetiche” addotte da Kme, siccome abbiamo sottolineato l’assurdità di certe affermazioni, come quella di aver preso in considerazione la (del tutto inesistente) opzione idroelettrica, anziché quella ben più realistica del solare, ecco che Kme ha deciso di passare agli insulti. Ora, se non fossero in gioco sia la salute dei cittadini che il futuro di 600 lavoratori, ci sarebbe solo da ridere. Kme ci dà in sostanza dei “cretini” per aver parlato del fotovoltaico. E sapete perché? Perché a Fornaci ci sarebbe una ’scarsa irradiazione solare’. Ecco un’altra bufala al cubo, con la quale si dà obiettivamente del “cretino” non solo agli abitanti della zona, ma anche a quegli imprenditori che hanno realizzato impianti fotovoltaici di notevole taglia sia a Pian di Coreglia che all’Arsenale (siti con caratteristiche identiche a quelle di Fornaci) e che evidentemente non si erano accorti della scarsa irradiazione solare della zona. La verità è che la linea dell’arroganza, adottata da Kme, ha una spiegazione semplice semplice. E’ il modo per non rispondere alle questioni di fondo che abbiamo posto: dalle difficoltà di un gruppo che emette bond al tasso del 6%, a quelle di mercato, alle fermate del ciclo produttivo per i ritardi nell’acquisto della materia prima. Abitudine quest’ultima che ha costretto qualche decina di operai a lavorare il 25 aprile per recuperare due giorni di fermata produttiva dovuta appunto a questo motivo. Ma su tutto ciò la direzione Kme tace. E mentre chiede a cittadini e lavoratori un atto di fede sulla bontà del suo inceneritore, sceglie l’insulto verso chi ne contesta le scelte. Un atteggiamento che si commenta da solo. Un motivo in più per opporsi al pirogassificatore. Una ragione in più affinché cittadini e lavoratori si mobilitino gli uni al fianco degli altri”.