Banda ultralarga, si parte in 4 Comuni della provincia

20 giugno 2018 | 16:33
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Banda ultralarga, si parte in 4 Comuni della provincia

Veloci nei permessi. E veloci, presto, nel navigare su internet: fino a un gigabit al secondo, anche nelle frazioni più piccole o nei borghi più isolati, nelle aree artigianali meno densamente frequentate. Si è chiusa questo pomeriggio (20 giugno) la prima conferenza dei servizi toscana per la banda ultralarga, un grande piano di investimento cofinanziato da Regione Toscana e Ministero dello sviluppo economico per un totale di 228 milioni grazie ai fondi comunitari dei programmi Fesr e Feasr 2014-2020. I Comuni interessati in provincia di Lucca sono Borgo a Mozzano, Castelnuovo di Garfagnana, Camaiore e Forte dei Marmi.

Ieri e ancora nella notte sono state esaminate le ultime prescrizioni e oggi c’è stato il via libera definitivo a sessantacinque di sessantanove comuni coinvolti nel primo di quattro lotti di lavori che serviranno a portare entro il 2020 la banda ultra larga nelle cosiddette aree bianche di tutta la Toscana, ovvero quelle zone dove gli operatori privati non intervengono perché non c’è interesse. Con un’unica riunione è stato acquisito il parere positivo delle amministrazioni comunali, ma anche delle Province e della Città Metropolitana di Firenze, dell’Anas, degli Enti Parco e delle Soprintendenze.
“Dopo i quindici comuni della fase sperimentale ora si parte davvero – commenta soddisfatto l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – Ancora pochi mesi e i cittadini e gli imprenditori dei primi sessantacinque comuni, ovunque abitino, potranno navigare con internet ultraveloce, accedere ai servizi digitali e svolgere al meglio le loro attività. Con questa conferenza di servizi unica per tutti abbiamo superato i problemi che a volte fanno fermare l’innovazione davanti a un permesso o alla burocrazia, e allo stesso tempo abbiamo tutelato la bellezza del nostro patrimonio paesaggistico e culturale. Continueremo con questo metodo di lavoro anche per le prossime fasi”.
L’intervento pubblico messo in campo da Regione Toscana e Ministero interessa le cosiddette aree bianche, quei territori, cioè, che la sola logica di mercato non riuscirebbe a coprire, perché meno popolati o meno densamente frequentati da aziende, e dalle stime dello scorso anno si parlava di 784 mila toscani e 364 mila edifici interessati, tra case, uffici, aziende e abitazioni.
La fibra arriverà direttamente al domicilio degli utenti e i cantieri saranno veloci perché, per stendere cavi necessari, in molti casi saranno utilizzati cavidotti o palificazioni – pubblici o realizzati da altri operatori – che già esistono. Dove mancano si provvederà a nuovi scavi, ma piccoli e profondi e larghi appena poche decine di centimetri a bordo della carreggiata. Per le abitazioni più isolate la connessione sarà garantita da ponti radio. Pochissimi e limitati saranno dunque i disagi per i cittadini.