I medici di base traslocano, polemiche a Borgo a Mozzano

Dal primo settembre i medici di base lasceranno la struttura della Misericordia di Borgo a Mozzano per trasferirsi nei locali del centro commerciale di piazza Pietro Palagi. Una decisione che lascia un po’ di amarezza alla Misericordia: al poliambulatorio di via San Francesco continueranno i prelievi per analisi, la presenza del pediatra di base e, per il momento, quella dei medici specialisti.
“Dal primo settembre – conferma la Misericordia di Borgo a Mozzano – medici di medicina generale, Guidi, Cervetti, Petrioli e Foto, lasceranno la struttura della Misericordia di Borgo a Mozzano, in via San Francesco, per spostarsi nei locali del centro commerciale – piazza Pietro Palagi a Borgo a Mozzano -, dove si sta realizzando una nuova struttura ambulatoriale. Le motivazione addotte dai medici per il trasferimento sono sostanzialmente due: la prima, dettata dalla necessità di avere maggiori spazi a disposizione, in conseguenza della fusione con il team dei medici di Bagni di Lucca; la seconda, rappresentata dal fatto che l’investimento per la realizzazione della nuova struttura ambulatoriale verrebbe fatto da un importante gruppo specializzato nella distribuzione dei farmaci, che concederebbe, stando alle notizie che circolano, locali e servizi ai medici a titolo gratuito”.
La Misericordia manifesta tutto il proprio rammarico per la decisione: “Pur comprendendo le nuove opportunità che si aprono per i medici, il magistrato della Misericordia ha espresso il proprio rammarico per la decisione, tenuto conto del fatto che la Misericordia, in tutti questi anni, ha cercato di operare, di concerto con i medici, per offrire alla gente, nella nuova sede di via San Francesco, una struttura assistenziale e sanitaria di riferimento e di servizio per l’intera comunità. Se la Misericordia fosse stata informata delle nuove necessità dei medici, prima della decisione dello spostamento, avremmo potuto anche valutare una riorganizzazione della struttura ambulatoriale esistente, che tenesse conto di queste reali necessità. La Misericordia ha messo a disposizione dei medici, fin dal 2007, i locali del poliambulatorio a titolo gratuito, chiedendo soltanto il rimborso delle utenze per i locali occupati e il rimborso del costo dell’infermiera, che gli stessi medici utilizzavano per le proprie attività e per la quale ricevevano, tra l’altro, un apposito rimborso da parte dell’azienda sanitaria. Anche la convenzione per l’utilizzo dell’infermiera della Misericordia è stato revocata dal 1 agosto 2018”.
Al poliambulatorio della Misericordia di via San Francesco continueranno i prelievi per analisi, la presenza del pediatra di base e, per il momento, quella dei medici specialisti : “Il magistrato della Misericordia ritiene – proseguono – , comunque, di aver svolto, in tutti questi anni, in sinergia con i medici, un buon servizio a favore della popolazione di tutto il territorio di Borgo a Mozzano, impegnando risorse rilevanti della Misericordia per il mantenimento delle strutture ambulatoriali di Borgo a Mozzano e Valdottavo e, per questo, nonostante l’amarezza per il mutamento organizzativo che si va realizzando, ritiene di dover ringraziare per la collaborazione gli attuali medici riuniti nell’Aft, il dottor Mencacci che attualmente non ne fa parte, la dottoressa Lotti, recentemente andata in pensione, con un ricordo anche per il dottor Carlo Laurenzi che ci ha lasciato da qualche anno. Visto che tutti parlano che la realizzazione della nuova struttura ambulatoriale al centro commerciale viene fatta per iniziativa di un importante gruppo internazionale, rimane la curiosità di capire la filosofia ispiratrice dell’investimento stesso, di certo assai rilevante, se poi, come viene detto, il gruppo concederà gratuitamente ai medici locali e servizi. Al poliambulatorio della Misericordia di via San Francesco continueranno i prelievi per analisi, la presenza del pediatra di base e, per il momento, quella dei medici specialisti; nella sede continuerà anche il servizio del medico del 118, presso il punto di primo soccorso (Pps) dell’emergenza territoriale. Di sicuro – concludono – la Misericordia dovrà fare una nuova lettura dei bisogni del territorio e delle persone per continuare a trovare nuove opportunità di aiuto e servizio a chi ha bisogno”.