Teatrino di Vetriano tra le ‘Meraviglie’ di Alberto Angela



È vero che il teatrino del Fai a Vetriano è piccolo – anzi il teatro storico pubblico più piccolo del mondo, accreditato nel Wrb – ma giorni è stato invaso di tecnici (addirittura undici), con pesanti macchinari, complessi congegni, strane apparecchiature, cavi e fili. Si trattava di una troupe televisiva di Rai 1 – accolta da Loredana Cipriani Ciabatti, property manager e soprintendente del teatrino – inviata a Vetriano per le riprese di un servizio del noto programma documentaristico ideato e condotto da Alberto Angela, in onda su Rai 1, Meraviglie – La penisola dei tesori. Una trasmissione artistico-storica che ha registrato sin dalle prime puntate indici di ascolto ragguardevoli, specialmente nel campo dei beni culturali (e trasmettere in prima serata un programma dedicato ai beni culturali è una grande sfida).
Nel corso delle riprese, eseguite con grande professionalità sotto l’attenta regia di Daniela Franco, storica assistente dei documentari targati “Angela”, anche un intermezzo musicale fuori programma, con una esibizione di due giovani artisti lucchesi, il soprano Maria Novella Malfatti e il maestro di piano Stefano Teani. Il servizio sarà inserito nella prossima serie di Meraviglie, le cui puntate andranno in onda nel 2019. Alberto Angela, il divulgatore scientifico più famoso d’Italia, paleontologo, studioso, scrittore e giornalista, ha realizzato in questo settore pregevoli documentari e servizi in tutti i continenti, su siti archeologici, centri di ricerca, santuari naturalistici e anche su etnie e culture in via di estinzione. E stavolta ha scoperto la magia delle strutture lignee di questo teatro ottocentesco, “sperduto” tra i monti della bassa Garfagnana. “Potrebbe quindi sembrare singolare la scelta del nostro minuscolo teatrino per un programma di tale importanza – le parole dello staff del teatrino -, rispetto ai grandi siti del mondo, ma a volte anche il ‘piccolo’ ha una sua storia, un suo significato sociale, un suo valore culturale. Anche se spesso sono in pochi ad accorgersene”.