Coreglia, presentata la ricostituita Pro Loco



Ieri sera (30 novembre), nella sede comunale di Ghivizzano, si è presentata la nuova gestione della Pro Loco di Coreglia sotto la presidenza di Fulvio Mandriota. La sala era piena in ogni ordine di posti. Dopo il saluto del sindaco Valerio Amidei, sono intervenuti il responsabile provinciale dell’Unpli, Massimo Zinzio, i vertici della Confartigianato provinciale, Roberto Favilla e Michela Fucile, i presidenti delle altre Pro Loco della zona, Gonnelli di Barga e Marchetti di Bagni di Lucca, l’assessora alla cultura Sabrina Santi, e vari componenti del direttivo della neo Pro Loco come Lucilla Marchi, Andrea Marchetti, Maurizio Lucchesi, Pepper Pepper del B&B La Pace (ghivizzanese di adozione e cittadino del Mondo) e al termine dei lavori Ivo Poli, presidente associazione nazionale Città del Castagno, ha tenuto una conferenza sul cambiamento della natura in Garfagnana.
Negli interventi di introduzione e al termine della serata, il presidente Fulvio Mandriota, ha ringraziato tutti i presenti e ribadendo la convinzione che “una realtà locale come quella del Comune di Coreglia, deve avere l’ambizione di essere al passo coi tempi e con i bisogni, per essere attrezzata e radicata nella realtà e per sprigionare le potenzialità turistiche e storiche. La volontà della Pro Loco è quella di aprire un dialogo aperto a tutte le forze attive presenti, per le indubbie capacità di crescita, di analisi e conseguente progettualità del territorio coreglino”. Mandriota ha concluso sottolineando “i bisogni vecchi e nuovi e la necessità di approntare quelle strategie idonee a lasciarsi dietro il minor numero di problemi irrisolti, ci spinge a lavorare per uscire dai localismi, favorendo un sistema turistico integrato. Da una prima sommaria indagine sulla realtà del tessuto sociale, si è evidenziato l’assenza di strutture sociali e/o socio-economiche di aggregazione per la tutela e valorizzazione di attività vecchie e nuove. Vanno recuperate tradizioni perdute e mestieri in via di estinzione, nei vari campi, dal culturale all’economico, dal turistico, dalla tradizione alla crescita sociale possibile. Eppure Coreglia e i suoi paesi hanno avuto fino all’inizio della seconda guerra mondiale presenze culturali immense come quelle di Carlo Vanni, Giuseppe Ungaretti, Gino Custer dei Nobili, Augusto Mancini, Carlo Carrà, Lorenzo Cecchi e Guglielmo Lera”.