Taccini: “Palazzo Nuti, servono soluzioni”

Recupero di Palazzo Nuti, il consigliere comunale di Un futuro per Coreglia, Piero Taccini torna all’attacco dell’amministrazione partendo dal decreto della Regione Toscana con il quale si revocano i 599mila euro per la trasformazione dell’immobile in nido d’infanzia. “Questa solerte amministrazione che tanto da fare si dà per acquisire fondi a destra ed a manca, per realizzare anche l’inutile (vedasi tre scuole primarie nel territorio comunale, un mini San Siro in riva ad un fiume ed un giornale on-line con mancanza di linea dati su buona parte del territorio) – attacca Taccini – si trova costretta a recepire circa 600 mila euro da restituire alla Regione Toscana entro sessanta giorni”.
“Nobile decisione quella di costruire un asilo nido in un luogo dove, nel 2007, non esisteva un tale servizio nel raggio di decine di chilometri – va avanti Taccini -. Pensare che il Comune di Coreglia arrivò primo su 68 Comuni e Comunità Montane partecipanti al bando Cipe 3/2006. Solo 25 ebbero un punteggio idoneo per l’acquisizione del finanziamento. Grave errore delle precedenti Amministrazioni coregline, ma con gravi colpe anche di quest’ultima, è stato quello di non fare bene i conti sui bambini che avrebbero dovuto usufruire del servizio. Nel 2012, ad opera ultimata, il Comune aveva cinque anni di tempo per mettere in funzione l’asilo nido ma, lo stesso, non è mai stato attivato. Rendendosi conto dell’errore fatto sono rimasti in silenzio aspettando, forse, che la Regione si dimenticasse del contributo concesso. Così non è andata e tutti i nodi vengono al pettine. Io sono convinto che per risolvere questa incresciosa situazione ci siano solo due soluzioni: la prima è quella di trovare un benefattore che si innamori del Palazzo Nuti e che lo acquisti alla modica cifra di 750 mila euro (totale della spesa sostenuta). La seconda, che dovrebbe essere la più probabile e che sarà sicuramente vagliata dalla Corte dei Conti, quella di dividersi la cifra di 750 mila euro fra tutti coloro che hanno sbagliato e pagare, così, i debiti che hanno contratto. Ed i guai per questa amministrazione non sono finiti. Ricordo che ancora sono in ballo 21.047,98 pagate alla Gaia per bollette che non avrebbe dovuto pagare il Comune. Risultano richieste di pagamento da parte di legali di alcune ditte alle quali sono stati ordinati lavori che, una volta eseguiti, non sono stati pagati. La stessa situazione dell’asilo nido potrebbe ravvisarsi anche nel Centro di aggregazione sociale, ubicato nello stesso Palazzo Nuti, per il quale sono stati spesi 140 mila euro ed anche in quei locali, la maggior parte lasciati allo stato grezzo, non è stato attivato il servizio per il quale è stato ottenuto il contributo. Per ultimo – prosegue ancora Taccini -, ma non per questo meno importante, voglio ricordare all’attuale amministrazione che c’è in essere anche un contenzioso fra il Comune e le ditte che hanno costruito il campo sportivo di Ghivizzano, le quali hanno richiesto danni per oltre un milione di euro. Il sindaco di questo ormai dissestato Comune, nel maggio dello scorso anno, mi accusò pubblicamente di gettare discredito sull’intera collettività coreglina. Ebbene, io continuo ad informare i cittadini su come questa amministrazione, ed anche la precedente, ha sperperato i loro soldi e poi saranno gli stessi cittadini a farsi una loro idea su chi, effettivamente, getta discredito. La cosa peggiore è quella di avere un ‘sindaco della porta accanto’ che evita ogni incontro con la popolazione richiesto direttamente dalla stessa che, è sempre bene ricordare, gli ha dato fiducia per ben due mandati. Anche chi scrive, avvalendosi del suo ruolo di consigliere di minoranza, ha fatto, ufficialmente, per ben tre volte la stessa richiesta di incontro pubblico ma mai è stata presa in considerazione. Questo vuol dire solo una cosa: avere paura di ammettere le proprie responsabilità, cosa che un primo cittadino non si dovrebbe mai permettere di fare, soprattutto quello della porta accanto”.