Garfagnana, a rischio il vitigno più alto della Toscana

I danni potrebbero essere ingenti. Il freddo ma soprattutto la neve rischia di mettere in ginocchio le coltivazioni della Garfagnana. L’anomala ondata di maltempo mette, infatti, a rischio i raccolti di verdure e ortaggi dell’alta Garfagnana e della lucchesia e preoccupa gli agricoltori. I più pensierosi sono gli apicoltori: il freddo sta bloccando la fioritura dell’acacia e delle altre varietà con conseguenze per la prossima produzione. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti Lucca sugli effetti nelle campagne dell’ondata artica di maltempo, vento forte e neve con l’arrivo del vortice polare.
La neve è caduta su diversi comuni della Garfagnana come Vagli Sotto, Careggine, da Villa Collemandina, Castiglione di Garfagnana ma anche Bagni di Lucca e Barga. “Le temperature sotto zero – spiega Maurizio Fantini, direttore Coldiretti Lucca – danneggiano le coltivazioni invernali ma anche su viti e prodotti del sottobosco come i frutti del bosco che sono in una fase molto delicata”.
Il conto per l’agricoltura potrebbe salire in misura esponenziale perché con le temperature basse per più giorni rischiano di essere compromesse anche le piante, dagli agrumi agli ulivi. Tra i più preoccupati c’è anche Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca, co-titolare insieme a Gianluca Guidi e Marco Raffaelli dell’azienda agricola Maestà della Formica. Il suo è il più alto vitigno della Toscana: le sue viti di Riesling sono coltivate a 1.050 metri di altezza nel Comune di Careggine. Ma a rischio ci sono soprattutto i prodotti del bosco con cui produce marmellate e sciroppi. “Si, sono molto preoccupato. – spiega Elmi – I fiori dei mirtilli così come il ribes e le fragole sono già germogliati. Se questo fosse successo qualche settimana fa sarebbe stato diverso, ma in primavera può fare danni enormi. Un altro repentino crollo delle temperature può bruciare il raccolto dei frutti del bosco. Aspettiamo ancora qualche giorno per capire e valutare sperando che questa ondata anomala sia l’ultima di una stagione così mai imprevedibile”.