Castelnuovo, Antonio Padellaro ospite de ‘La bella estate’

Prosegue la rassegna letteraria La Bella estate a Casteluovo Garfagnana a cura di Alba Donati. Venerdì (9 agosto) alle 20,45 nella ex pista di pattinaggio Antonio Padellaro parlerà del suo ultimo libro Il gesto di Almirante e Berlinguer. A conversare con l’autore ci sarà il giornalista della Nazione Piero Ceccatelli e il sindaco di Castelnuovo Andrea Tagliasacchi. Il libro indaga il rapporto tra due uomini che per decenni sono stati agli estremi opposti del parlamento e della lotta politica. Due uomini divisi da tutto ma vicini nella stima reciproca. Un rapporto che non doveva esserci, e che invece viene svelato dal libro di Antonio Padellaro, con rivelazioni inedite raccontate attraverso i fatti.
È accaduto per davvero. Conosciamo i loro nomi. Giorgio Almirante. Enrico Berlinguer. Ora sappiamo che s’incontrarono per quattro o sei volte tra il 1978 e il 1979. Sappiamo che il luogo prescelto era una stanza, accanto alla commissione lavoro, all’ultimo piano di Montecitorio. Sappiamo che si vedevano preferibilmente di venerdì pomeriggio, quando con i deputati ripartiti verso i collegi di appartenenza il palazzo era semideserto. Sappiamo che soltanto quattro uomini ne erano a conoscenza. Sappiamo che tre di essi sono morti. È rimasto un solo testimone: si chiama Massimo Magliaro. All’epoca era il portavoce di Almirante e il capo ufficio stampa dell’Msi. Almirante e Berlinguer avevano deciso di scambiarsi informazioni riservate, secondo Magliaro, sui “terroristi rossi e neri che tenevano l’Italia sotto una cappa di terrore e di sangue”. Ma i colloqui tra i due leader rappresentano anche un modo nobile di intendere la politica di cui oggi, nell’era dei social e dell’insulto mediatico, non rimane più traccia. E lo conferma lo stesso Magliar.: “Almirante mi confidò: ‘Quell’uomo è un avversario leale e corretto’”. Antonio Padellaro ha cominciato nel 1968 il lavoro di giornalista all’Ansa e, dal 1971, per quasi vent’anni è stato al Corriere della Sera. Vicedirettore dell’Espresso, dal 2000 è stato condirettore e poi direttore dell’Unità. Nel 2009 ha partecipato alla fondazione del Fatto Quotidiano di cui è stato direttore fino al gennaio 2015. Tra i libri pubblicati ci sono Senza cuore, autobiografia di una generazione al potere e Io gioco pulito con Dalai editore. Mentre per PaperFirst ha dato alle stampe oltre a quest’ultimo libro, Il Fatto Personale e ha curato con Silvia Truzzi il volume C’era una volta la sinistra.