Riserva di biosfera, presentati i primi 70 progetti

13 febbraio 2020 | 17:57
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Riserva di biosfera, presentati i primi 70 progetti

Tra questi molti riguardano da vicino i territori della Garfagnana

Sono 70 i primi progetti messi in campo dalla Riserva di biosfera dell’Appennino tosco emiliano. Tra questi molti riguardano i comuni della provincia di Lucca. Mercoledì (19 febbraio) all’annuale assemblea consultiva le diverse proposte e tematiche saranno discusse ai tavoli del campus universitario di Parma. Durante l’incontro saranno anche presentati i progetti intrapresi mentre la giornata si concluderà con la consegna dei nuovi riconoscimenti I Care Appennino assegnati a quelle realtà, associazioni e imprese che realizzano o sostengono progetti e iniziative il cui scopo sia il prendersi cura del territorio, della biodiversità e delle comunità, in modo che ciascuno possa riconoscersi parte della Biosfera e farsene attore, ambasciatore, sostenitore.

“La Riserva di Biosfera – spiega Fausto Giovanelli – va oltre il logo prestigioso del tempietto dell’Unesco, in quanto è un impegno a operare e collaborare perché educazione, scienza e cultura, siano al servizio del nostro Appennino e dello sviluppo sostenibile del pianeta. Questo impegno oltre che dei numerosi soggetti pubblici che hanno sottoscritto la candidatura è estero a tutte le comunità, alle persone, alle associazioni, ai privati, alle scuole. Vogliamo mettere l’Appennino tosco emiliano nelle condizioni di partecipare con progetti di livello e dimensioni adeguate alla strategia e alle risorse del green deal Europeo”.

Tra i progetti legati all’educazione ci sono quelli della scuola nel parco e nella Riserva di biosfera, un’opportunità per mettere in rete istituzioni scolastiche di diversi ordini e provenienze; soggiorni didattici nella riserva rivolti alle scuole di ogni ordine e grado per far leva sui valori naturalistici, paesaggistici, storici, economici e culturali del territorio e promuovere pertanto stili di vita improntati al rispetto della natura e alla sostenibilità ambientale nell’accezione più ampia del termine; scambi tra scuole della Riserva di biosfera, per sollecitare azioni di rete e di scambio tra le singole istituzioni scolastiche dell’appennino tosco-emiliano e il dialogo con istituzioni di altre riserve naturale e l’ampliamento della mostra Behind Food Sustainability – Cibo, Ambiente e Territorio con una sessione declinata alla riserva.

Per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo invece è stato proposto: un progetto per la realizzazione di convegni promozionali rivolti alla cittadinanza, ai professionisti e imprese del settore edile e agli enti locali per sollecitare il ricorso agli incentivi fiscali; un convegno sull’economia della conoscenza nelle aree rurali; lo sviluppo della ricerca archeologica sotto il profilo dell’interazione diacronica uomo-ambiente, con progettazione di attività formative declinabili a seconda della platea coinvolta; Adirondacks & Appenines Ambassadors for Advance, progetto in essere da alcuni anni che mantiene una relazione con i due parchi statunitensi e un percorso dedicato alle api e agli apicoltori nella riserva.

A tutela dell’ambiente è stata proposta l’istituzione di un centro uomini e foreste per favorire un approccio condiviso e coordinato alla gestione forestale sostenibile su area vasta superando i limiti della frammentazione delle proprietà e delle competenze amministrative; il progetto Geodiversità e Frane d’Appennino per far conoscere il patrimonio geologico del parco nazionale e Biosphere Forests for the Future che grazie a una collaborazione tra riserve può aumentare la consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle società umane e sugli ecosistemi.

Tra le ritualità confermate ci sono Dolce & Farina, contest gastronomico tra i produttori di farina di castagne con metodo tradizionale, che si svolge tutti gli anni tra i mesi di dicembre e gennaio e coinvolge imprese e comunità del crinale tra Emilia e Toscana e il simposio di scultura in legno di Sillano Giuncugnano, manifestazione artistica che interpreta creativamente uno dei valori delle materie prime riconosciute come tipiche e proprie dell’alta Garfagnana.

Per quanto riguarda il turismo è stato approvato Via del Volto Santo che si propone di valorizzare le risorse naturali paesaggistiche e storico-culturali sulla direttrice Pontremoli, Fivizzano, Castelnuovo, Garfagnana, Barga e Lucca, attraverso investimenti finalizzati alla fruizione pubblica di infrastrutture ricreative e turistiche presenti nei territori della Lunigiana. Analoghi e complementari progetti sono in corso, per iniziativa delle unioni comunali, in Garfagnana; la Via Matildica del Volto Santo l’itinerario storico e religioso tra Mantova e Lucca che ha ottenuto il riconoscimento ufficiale nell’Atlante nazionale; Vie Romane Parma-Lucca e Parma-Luni  che hanno messo in luce il ruolo fondativo che i tracciati romani e la romanizzazione dell’Appennino hanno avuto in tutta la storia successiva della Riserva e che adesso vengono raccontate in un libro; all’incontro tra l’Alta Via dei Parchi e la Via Francigena sarà invece  eretto un elemento di riconoscimento in pietra arenaria; la seconda fase della carta europea del turismo sostenibile che consente una migliore gestione del turismo nelle aree protette; l’accesso sostenibile con le biciclette a pedalata assistita in alcuni punti della via Matildica del Volto Santo; l’istituzione della Riserva naturale dello Stato dell’Orecchiella, inclusa nel perimetro del parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano ne costituisce; sottoscritto l’accordo pluriennale fra il parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano e il Comando dei Carabinieri Forestali; proposto un corso intensivo di turismo responsabile grazie alla collaborazione tra la cooperativa Sigeric e il centro studi e ricerca della Fondazione Campus di Lucca riguardo alla creazione di una Summer School con lezioni teoriche da parte di docenti e ricercatori, workshop e laboratori curati da esperti di settore e imprenditori e, inoltre, uscite didattiche ed esperienze e un progetto per l’ospitale di Tea al Passo dei Carpinelli.

Il principale strumento di comunicazione di cui la Riserva di Biosfera Appennino tosco emiliano si è sinora dotata è il sito web www.mabappennino.it, attraverso cui si garantisce l’aggiornamento sulle progettualità promosse, attuate e sostenute e più in generale su ciò che è in atto sul territorio in termini di sviluppo sostenibile. Al sito web è connessa una pagina Facebook che favorisce ancor di più l’interazione con tutti gli interessati alla riserva di Biosfera. È stata inoltre prodotta una brochure di presentazione della Riserva di Biosfera sia in italiano che in inglese. La Riserva di Biosfera intende poi stimolare la partecipazione in modo coordinato e congiunto dei soggetti economici del proprio territorio a fiere ed ad eventi di promo-commercializzazione. Saranno inoltre realizzati e installati cartelli indicatori all’ingresso di tutti i comuni e loro principali frazioni con l’indicazione di appartenenza alla Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco emiliano ed è stata approvata la creazione Apenninus, la rivista di informazione per dare voce alle diverse espressioni della riserva.

Il progetto Parco Appennino nel mondo è entrato nel suo undicesimo anno di attività e prevede un programma articolato in diverse azioni e finalizzato a restituire centralità al vivere nei paesi e nei centri minori dell’Appennino tosco emiliano e dei suoi crinali, incentivando flussi di ritorno moderno dai luoghi di emigrazione (anche parziale e virtuale) e inoltre la ripresa delle relazioni con le comunità di origine. Il Gruppo Mate ha invece intenzione di proporsi come coordinatore di veri e propri presidi territoriali rappresentati da giovani cittadini formati sulla Riserva di Biosfera. Noi la prendiamo di petto presentato dal gruppo Il Ritrovo di Roberta e la Pubblica Assistenza di Pieve Fosciana Lucca intende garantire il servizio gratuito di trasporto alle donne operate al seno per sottoporsi a chemioterapia, servizio erogato dalla Asl fino a pochi mesi fa e sospeso per razionalizzare le spese e comprende anche servizi di socializzazione. I giovani del gruppo Mate si propongono infine come veri e propri rappresentanti territoriali dell’area della Riserva di Biosfera. Il loro ruolo vuole essere quello di raccogliere idee, istanze e progetti da parte dei cittadini della Riserva di Biosfera che vogliono interfacciarsi con essa e creare lavoro, progetti, attività che sposino la filosofia del network Mab.