Stop pirogassificatore, esulta la Libellula: “Non avrebbe nemmeno creato posti”

Il gruppo di difesa ambientale: “Adesso si valutino alternative per piani di rilancio reali e consoni al contesto locale”
Dopo il no al progetto del pirogassificatore Kme a Fornaci di Barga da parte della conferenza dei servizi, sull’argomento interviene anche il movimento La Libellula, che ‘esulta’ per la notizia dopo mesi e mesi di battaglia con migliaia di cittadini scesi in piazza nella manifestazione del 13 ottobre 2018.
https://www.serchioindiretta.it/mediavalle/2020/07/10/pirogassificatore-kme-la-conferenza-dei-servizi-della-regione-dice-no-al-progetto/105846/
“Con il ‘preavviso di diniego’ espresso dalla Regione Toscana nei confronti del progetto Kme siamo giunti ad una tappa importante del nostro cammino – le prime parole del movimento per l’ambiente -. Cammino che sarà ancora molto lungo, come è naturale che sia, riguardando di fatto il futuro di una Valle intera per decine e decine di anni ancora. Il nostro primo pensiero va ai lavoratori, che mai abbiamo considerato antagonisti e verso cui abbiamo la più grande solidarietà. Di una cosa siamo convinti: il pirogassificatore non sarebbe stato una tutela per l’occupazione della Valle. Crediamo che i lavoratori meritino qualcosa di più. Rinnoviamo pertanto la nostra disponibilità verso l’azienda intesa nel suo complesso (direzione, lavoratori, forze sindacali) a sederci insieme ad un tavolo per valutare alternative che possano rappresentare piani di rilancio reali e consoni al contesto locale. La prosperità di un’azienda che sia in sintonia con la comunità, le peculiarità ambientali e paesaggistiche che la ospita è la cosa che più ci renderebbe felici”.
“Tanti sono quelli a cui vogliamo indirizzare oggi il nostro più sentito ringraziamento – proseguono -, veramente tanti. I professionisti che ci hanno aiutato, i comitati che hanno condiviso con noi questo percorso, quelle, tra le amministrazioni locali, che si sono impegnate e si sono esposte ‘mettendoci la faccia’. E soprattutto le migliaia di partecipanti alla manifestazione del 13 ottobre 2018 ed i quasi 9000 firmatari della petizione consegnata in Regione. In tanti ci avete supportato, aiutato (moralmente, fisicamente ed anche economicamente) e questo è qualcosa che resterà”.
“L’importanza del momento attuale esula completamente dalla contrapposizione semplicistica del ‘noi contro di loro’ o, peggio ancora dei ‘vincitori e vinti’, anzi, semmai ci suggerisce una strada diversa da quella percorsa fino ad oggi – continua la Libellula -. Una strada che, prima di soffermarsi in tecnicismi e dissertazioni scientifiche ed accademiche di qualsiasi natura come ne abbiamo viste in questi anni (chimica, sanitaria, ambientale, idrogeologica, urbanistica, normativa) forse dovrebbe tornare ad essere, come espresso a suo modo anche dall’inchiesta pubblica di ieri sera, squisitamente politica. Politica nel senso platonico del termine, ossia riferita alla ‘polis’, alla comunità appunto, chiamata in causa e non esclusa dai processi decisionali che la riguardano”.
“Il primo insegnamento che questa vicenda ci dona, comunque vada, è quello di tornare a percepirci appunto come comunità, in cui i tre contesti amministrativo (le istituzioni), culturale (i cittadini) ed economico (gli imprenditori), ognuno con le proprie qualità peculiari, concorrano a perseguire il bene comune in condivisione e trasparenza. Le persone che vivono nella nostra Valle non sono numeri. ‘Fanno numero’, ma non sono numeri. Questo è sempre più evidente. E’ ora sotto gli occhi di tutti. Dovremo sforzarci ancora molto – concludono -, ma crediamo che oggi si sia presa la direzione giusta per tradurre nei fatti quelle parole, come ricordiamo spesso, che il Pascoli lasciò incise sulla pietra del nostro duomo: piccolo il mio, grande il nostro“.