Disagi per la neve, un residente di San Pellegrino in Alpe: “Strade chiuse e impraticabili”

8 gennaio 2021 | 08:41
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Disagi per la neve, un residente di San Pellegrino in Alpe: “Strade chiuse e impraticabili”

Un lavoratore dell’alta Garfagnana: “La Regione Emilia è molto più organizzata”

Disagi per il maltempo, arrivano le prime accuse sui ritardi della macchina della protezione civile. Un residente di San Pellegrino in Alpe si lamenta dei disagi provocati dalla neve sulle strade dell’alta Garfagnana, sostenendo che nel territorio della Regione Emilia Romagna la situazione era già ieri ben diversa.

“Sono un residente di San Pellegrino in Alpe, per lavoro faccio tutti i giorni i passi delle radici e dell’Abetone. Ha fatto tanta neve ma non riesco a capire come mai in Emilia Romagna le strade erano già larghe stamattina alle 6 con due turbine al Passo delle Radici, e zona Toscana? La provinciale 72 chiusa giustamente per slavine e la provinciale 71 di San Pellegrino in Alpe? Aperta a senso unico per circa 10 chilometri, a ieri sera alle 18 non si è vista una turbina ad allargare la strada. Passo dell’Abetone chiuso da una settimana per pericolo caduta piante, provinciale 72 chiusa, provinciale 71 a senso unico. Ma gli amministratori della provincia di Lucca che pensavano che la neve non veniva più? Non si può dare alle ditte del posto chilometri e chilometri di strade, con pochi mezzi, perché se nevica fino a Castelnuovo sono problemi, e non si può avere una turbina in officina dai primi di dicembre e l’altra che deve coprire la provinciale 72 e 71 con un unico operatore che si sta facendo un mazzo così”.

“Invece di venire a vedere la neve quando le strade sono praticabili – aggiunge il residente – bisognerebbe viverci in montagna per qualche giorno specialmente in questi giorni, e dover andare a lavorare. Per le piante che cadono lungo le strade esiste una legge regionale toscana, per il taglio delle piante lungo le strade, lungo le linee elettriche lungo le linee del telefono. Bisognerebbe farle rispettare, ma evidentemente è più facile chiedere lo stato di emergenza e dire nevicata eccezionale che iniziare a fare le manutenzioni come si deve, con sostituzione delle turbine che ormai hanno trenta anni, con dirigenti all altezza”.