Coldiretti: “Stop a impianti sciistici, 30mila presenze in meno in Garfagnana”

14 gennaio 2021 | 11:48
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Coldiretti: “Stop a impianti sciistici, 30mila presenze in meno in Garfagnana”

Scatta l’allarme: “La prolungata chiusura è un altro macigno su un’annata disastrosa”

Lo stop agli impianti sciistici e alle vacanza sulla neve vale almeno 30 mila presenze nell’arco della stagione invernale nell’Alta Garfagnana. La chiusura degli impianti di Careggine e Casone di Profecchia stanno provocando effetti sull’intero indotto delle vacanze in montagna, dall’attività dei rifugi fino agli agriturismi già duramente colpiti dal lockdown di primavera e dall’assenza dei turisti stranieri senza dimenticare l’ultimo periodo delle festività di Natale”. A dirlo è un’analisi di Coldiretti Lucca preoccupata per le incertezze attorno alla riapertura degli impianti sciistici.

“Per le strutture agrituristiche dell’Alta Garfagnana la prolungata chiusura delle stazioni sciistiche è un altro macigno su un’annata disastrosa che sarà ricordata come la peggiore di sempre – ammette Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca –. La neve, al di là dei disagi di questi giorni, è una risorsa per almeno una cinquantina di strutture agrituristiche che offrono insieme al pernottamento, ristorazione tipica e vendita diretta. Gli impianti sono una risorsa importante. Oggi manca del tutto il loro apporto a tutto l’indotto. Ad una eventuale nuova proroga alla chiusura degli impianti devono corrispondere adeguati ristori per tutta la filiera e quindi anche per altre tipologie di imprese agricole che sono essenziali per la ristorazione tipica che caratterizza queste zone dal vino ai prodotti agricoli”.

Attorno agli impianti sciistici di Careggine e Casone si è sviluppata una vera e propria economia della neve a dimensione famigliare e quotidiana fatta oltre che di alberghi, di seconde case e di strutture extralberghiere: “Le famiglie vengono per il weekend, le scuole fanno le settimane bianche e giornalmente ci sono decine di ciaspolatori – spiega ancora –. E’ veramente doloroso vedere queste terre che vivono di neve e turismo senza turisti”.