Bagni di Lucca, presidio Cisl per salvare i posti di lavoro alle terme

29 giugno 2021 | 14:13
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Bagni di Lucca, presidio Cisl per salvare i posti di lavoro alle terme

Il responsabile sindacale Fisascat: “La chiusura definitiva creerebbe un impatto devastante non solo per le lavoratrici interessate ma per tutto il territorio”

Un presidio per salvare i posti di lavoro delle lavoratrici alle terme di Bagni di Lucca. E’ stato indetto per domani (30 giugno) da Fisascat Cisl, stesso giorno in cui scadrà il termine della proroga al gestore Vittorio Lapolla.

“Domani mattina dalle 10 alle 11,30, daremo vita a un presidio con volantinaggio al mercato di Bagni di Lucca, allestito tradizionalmente vicino al palazzo comunale –  annuncia Giovanni Bernicchi,  responsabile sindacale Fisascat Cisl -. E’ proprio al Comune in primis che vogliamo lanciare l’ennesimo messaggio chiaro e forte, dopo che ci ha risposto con il silenzio alla pec inviata da noi più di una settimana fa. Questi posti di lavoro (si tratta di 9 lavoratrici che hanno compiuto un percorso altamente professionalizzante)  devono essere salvate perché oltretutto rischiano di cadere senza rete, senza neanche poter recepire cassa integrazione o disoccupazione. Questo perché il terziario ha ricevuto il beneficio della proroga del blocco dei licenziamenti e il gestore sta gestendo come pacchetto unico sia le Terme, prossime alla chiusura, che  l’albergo che invece resterà aperto”.

“Al Comune abbiamo chiesto un incontro urgente per garantire il loro passaggio nell’organico di un futuro soggetto gestore delle terme. Il Comune dice che sono due le società interessate. La situazione è stata portata anche sul tavolo della Prefettura – specifica Bernicchi – : vogliamo le garanzie occupazionali in caso di riapertura per le 9 lavoratrici che chiedono solo di poter tornare a lavorare. Si tratta di personale che dopo la chiusura delle terme, che risale al mese di gennaio 2021 causa pandemia, non ha più ripreso l’attività. La gestione delle Terme di questi ultimi anni ha mostrato grossi limiti e  la situazione a oggi appare ancora più deficitaria e con futuro incerto dopo che anche l’ultimo bando per l’aggiudicazione è andato deserto. Per il gestore uscente pare che le lavoratrici siano solo un peso da eliminare e il silenzio del Comune di fronte a tutto ciò  è inquietante: possibile che tutti siano disinteressati al futuro delle Terme la cui chiusura definitiva creerebbe un impatto devastante non solo per le lavoratrici interessate ma per tutto il territorio. Vogliamo risposte, e ad oggi non sono arrivate”.