Lo sguardo dissidente delle donne nell’arte sul palco del teatro Alfieri

14 marzo 2022 | 12:44
Share0
Lo sguardo dissidente delle donne nell’arte sul palco del teatro Alfieri
Lo sguardo dissidente delle donne nell’arte sul palco del teatro Alfieri
Lo sguardo dissidente delle donne nell’arte sul palco del teatro Alfieri
Lo sguardo dissidente delle donne nell’arte sul palco del teatro Alfieri

‘Artemisia, Caterina, Ipazia e le altre’ andrà in scena sabato (19 marzo) alle 21,15 a Castelnuovo

Sabato (19 marzo) alle 21,15 al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana andrà in scena Artemisia Caterina Ipazia e le altre, lo spettacolo di Consuelo Barilari che fa parte di un progetto di ricerca teatrale pluriennale sullo sguardo dissidente delle donne nell’arte che il Festival dell’Eccellenza al Femminile porta avanti.

La storia di questo spettacolo nasce dallo sguardo analitico di una giovane restauratrice dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze sulla celebre tela di Artemisia Gentileschi che raffigura Santa Caterina d’Alessandria. Analizzando il dipinto la restauratrice scoprì che dietro al primo strato di pittura c’erano altri dipinti con significative figure di donna una sull’altra. Lo sguardo della restauratrice con il supporto dei raggi x ha dato vita a corridoi inaspettati per l’immaginario teatrale dove sono entrati in rapporto mondi, epoche storie molto lontane tra loro. Sono incontri fatali, impossibili nella realtà in cui la filosofa e matematica Ipazia incontra la sua alter ego Caterina d’Alessandria vissuta e morta nello stesso luogo, unite da una orrenda e simile fine, Caterina portata dagli angeli incontra anche Giovanna la pulzella d’Orlean e con lei prende coscienza del martirio, destino comune a cui sembrano destinate tutte le donne passate alla Storia.

Dallo sguardo a raggi X della restauratrice è scaturito un fiume di risorse narrative. In prima istanza fu un laboratorio di scrittura collettiva con un gruppo eterogeneo di allievi che sviluppo dall’icona di Santa Caterina la molteplicità di figure femminili del testo. Dalla fantasia teatrale nacque un gioco di sovrapposizioni, identità multiple e riscritture in cui le figure di Artemisia e Caterina vengono accostate a quella di Ipazia, secondo alcuni studiosi ‘immagine simmetrica e speculare’ della santa. Poi fu decisivo l’intervento drammaturgico di Laura Curino e Patrizia Monaco per dare una forma teatrale alla storia.

La grande pittrice Artemisia Gentileschi prese le sembianze poi di Laura Curino che divenne anche interprete nella fluida e immaginifica narrazione di cui è maestra, passando da Santa Caterina d’Alessandria, a Ipazia, Giovanna d’Arco, Susanna e Vecchioni, Giuditta, Lucrezia e le altre.  A far danzare l’emozione dell’arte barocca sono giganti video scenografie con l’animazione in video motion di oltre 200 opere di Artemisia e dei suoi contemporanei. I dipinti, le sovrapposizioni, e le trasparenze esplorate a raggi x nei restauri, i frammenti visivi dalla storia dell’arte che influenzò Artemisia, vanno a comporre una narrazione a più livelli, una drammaturgia emozionale a intreccio con immagini e video-scenografie proiettate su tulle. Teatro e arte si intrecciano nei diversi personaggi femminili che Laura Curino evoca ed interpreta, in un racconto ironico, tagliente e molto spesso comico.

Alle  visioni vibranti dei grandi maestri si alternano alla narrazione le opere più famose della Gentileschi (Giuditta che decapita Oloferne, Santa Caterina di Alessandria, Danae, La ninfa Corisca e il satiro, Autoritratto con liuto, Cleopatra, Autoritratto come allegoria della Pittura, Sansone e Dalida, Davide e Betsabea, Giaele e Sisara, Clio, la musa della storia, Santa Cecilia, Conversione della Maddalena, Ester e Assuero) e quelle dei maestri che Artemisia evoca e invoca (da Raffaello a Caravaggio, ma anche Filippo Lippi, Francesco Botticini, Agostino Tassi, Orazio Gentileschi e il Guercino).

“Sulla tela vendicherò il mio stupro – grida Artemisia –. Datemi un esercito, che voglio combattere; datemi un campo di battaglia e sentirete lo schianto della mia forza contro la sua mitezza; il clangore della mia violenza contro il bisbiglio della sua bontà da sacrestia. Datemi una guerra. Io affonderò la mia spada con voluttà. Dove siete, pittoruncoli? Io posso uccidere e sgozzare il più grande dei vostri campioni con le vostre stesse armi. Io, la figlia di un farabutto, disonorata da un delinquente, io non voglio che mi sia concesso dipingere, io lo farò e basta”.

Lo spettacolo propone allo spettatore una figura femminile forte che si riscatta dalla violenza e si emancipa dalla sua condizione attraverso l’arte e l’affermazione di sé. I biglietti sono disponibili alla Pro Loco di Castelnuovo di Garfagnana dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli alla biglietteria del Teatro, oppure sui siti www.ticketone.it e Townforyou.