Kme, calano ordini e produzione. Fiom: “Nessun segno di ripresa”

Il 27 ottobre confronto con i vertici aziendali: “A Fornaci di Barga si rischia l’apertura di nuovi ammortizzatori sociali”
Un calo di ordini e rallentamenti nella produzione. E’ il quadro che il segretario regionale della Fiom Cgil Massimo Braccini descrive alla Kme di Fornaci di Barga, in attesa di fare il punto con i vertici dell’azienda il prossimo 27 ottobre.
“La materia prima – osserva Braccini – ritarda ad arrivare ed i lavoratori in vari reparti continuano a smaltire le ferie o usufruiscono della banca ore. Questa situazione rischia di portare all’apertura di eventuali ammortizzatori sociali. Nell’ultimo incontro avuto con la direzione aziendale a settembre ci avevano comunicato di continuare a gestire la flessione produttiva con strumenti ordinari, ma purtroppo in questo frangente non abbiamo notato nessuna ripresa”.
“Ci è chiaro lo scenario inedito in cui si trovano le aziende siderurgiche e metallurgiche in Italia – va avanti Braccini -, ma anche i lavoratori sono di fronte ad una grave situazione economica e non possiamo fargli pagare ulteriormente il prezzo della crisi. Gli ultimi indicatori ci dicono che un metalmeccanico medio a fine anno arriverà a perdere quasi due mensilità a causa dell’impennata del costo della vita. Abbiamo il dovere non solo di fare tutto il possibile per evitare ulteriori riduzioni di stipendi ai lavoratori, ma di incrementarli. In questo scenario è necessario gestire le condizioni in rapporto alla straordinarietà in cui ci troviamo e bisogna che con le aziende vengano stabilite nuove condizioni di sostegno al reddito e piani di prospettive industriali”.