Rischi del web, a Fornoli un nuovo sportello di ascolto per adolescenti e famiglie

Un servizio attivato dall’Asl al centro sanitario
Un nuovo sportello d’ascolto per adolescenti e famiglie alle prese con un difficile rapporto con il web è presente da alcuni giorni nella sede del Centro sanitario di Fornoli, nel comune di Bagni di Lucca, in Valle del Serchio.
Persi nella rete è il nome del progetto, attivato per venire incontro a un’esigenza sempre più rilevante e preoccupante.
Come spiega il dottor Alfiero Arena, responsabile del servizio delle dipendenze della Valle del Serchio, “lo sportello è realizzato in collaborazione con il CeiS di Lucca e si pone l’obiettivo di favorire l’intercettazione di queste problematiche, fornendo ad adolescenti e famiglie le informazioni relative alle dipendenze comportamentali e le opportune strategie per arginare tali fenomeni e situazioni”.
Il servizio è aperto il primo e il terzo martedì del mese al centro sanitario di Fornoli in piazza Aldo Moro, è gestito da una figura professionale qualificata ed è coordinato dalla psicologa dottoressa Mariarosa Giusti. Per informazioni e appuntamenti è possibile telefonare al numero 335.7454888 oppure inviare un messaggio e.mail all’indirizzo persinellarete@ceislucca.it.
“Negli corso degli ultimi anni – ricorda ancora il dottor Arena – la comunità scientifica ha dedicato molti studi ai fenomeni delle dipendenze comportamentali e l’attenzione si sta concentrando proprio su quelle che vengono definite dipendenze tecnologiche. Le istituzioni scolastiche, i servizi sociali del territorio, le associazioni dei genitori hanno segnalato un incremento di situazioni problematiche o di rapporti disfunzionali con la rete e con i dispositivi, che coinvolgono prevalentemente gli adolescenti, i giovani adulti e i loro familiari. Nell’ambito dei servizi si assiste a un progressivo aumento di richieste di aiuto, di consulenza o trattamento, provenienti dai genitori, dai servizi sociali o anche da altre attività dell’Asl. Si osserva anche una graduale diminuzione dell’età dei casi segnalati, a partire dalla fascia della preadolescenza. E’ sembrato pertanto necessario attivare un servizio in grado di fornire una risposta efficace a tutte queste richieste di consulenza, da affiancare agli interventi di prevenzione primaria già in atto con le istituzioni scolastiche del territorio”.