Strada all’Orrido di Botri, cresce il fronte del no. Il comitato: “Troppe incongruenze, il progetto mette a rischio la riserva naturale”

13 giugno 2023 | 08:57
Share0
Strada all’Orrido di Botri, cresce il fronte del no. Il comitato: “Troppe incongruenze, il progetto mette a rischio la riserva naturale”

Il gruppo di cittadini ha incontrato Unione dei Comuni e amministrazione di Bagni di Lucca: “Saranno fatte ulteriori valutazioni”

Cresce il fronte del no alla nuova strada nell’oasi dell’Orrido di Botri. Il Comitato per la tutela dell’ambiente montano e biodiversità della Val Fegana e Val di Lima a seguito degli incontri avuti con le istituzioni Unione dei Comuni della media valle del Serchio e con il Comune di Bagni di Lucca e dopo un’ analisi approfondita del progetto ribadisce la propria contrarietà.

“In relazione al progetto – si legge in una nota – abbiamo osservato notevoli incongruenze tra quanto viene descritto nella relazione tecnica allegata al progetto e la reale situazione in cui si trova il sentiero interessato. In particolare la sezione del tracciato, lo stato di manutenzione, la dichiarazione di passaggio mezzi antincendio su questo sentiero e la frequenza di incendi boschivi”.

“Il progetto – si spiega – parla di un adeguamento di viabilità forestale esistente, quando in realtà questo è un normalissimo sentiero montano, inoltre, il primo tratto interessato da questo progetto, è addirittura un Sentiero Cai, il numero 14, a catasto della rete sentieristica regionale Cai dal 2005. Nel progetto viene dichiarato che la viabilità esistente è in pessime condizioni manutentive al punto di non permettere il passaggio dei mezzi antincendio, invece sia a memoria d’uomo che con misurazioni oggettive fatte sul posto (in alcuni tratti il sentiero è largo non più di 1,40 metri) non risulta (anche perché appunto è impossibile) che mai in passato siano transitati autoveicoli o motocarri, ancor meno quelli antincendio.
Inoltre il sentiero è in perfette condizioni manutentive, non ci sono frane o presenza di accumuli particolari (come invece viene indicato nella relazione) se non in prossimità dei ruscelli che notoriamente in questa zona, anche dopo piccoli acquazzoni, si gonfiano subito di acqua. Ripetiamo, questo è un normalissimo sentiero montano e oltretutto e fortunatamente molto ben conservato. Invitiamo chiunque a farci una passeggiata per rendersi conto di persona di questa realtà”.

“Dalle ricerche da noi effettuate al catasto regionale degli incendi boschivi – aggiungono -, in questa specifica zona non risultano essere stati rilevati incendi da parecchi decenni. Questo nulla toglie all’importanza della prevenzione degli incendi, argomento del quale il Comitato è convinto sostenitore: quello che siamo a contestare è il tipo di intervento individuato per questo specifico luogo, cioè l’Oasi di protezione Botri che è appunto un’area sorta giustamente a protezione della riserva naturale, uno dei luoghi più importanti ed interessanti dal punto di vista naturalistico e della biodiversità, non solo d’Italia ma del mondo. Anche nella relazione geologica, dopo aver contattato alcuni geologi ritroviamo alcune incongruenze. Inoltre non si fa menzione in nessuna parte della relazione del documento all’Oasi di protezione ed alle emergenze faunistiche ed alle specie nella lista rossa presenti come riportato dalla Regione nei pressi del sentiero oltre che naturalmente nella zona circostante. Agli incontri con le istituzioni abbiamo fatto presente tutte le nostre perplessità riguardo a questo progetto, attraverso un dialogo costruttivo e nel massimo rispetto reciproco”.

“Da parte dell’Unione dei Comuni della Mediavalle, che ringraziamo per averci ascoltato – spiegano dal comitato -, abbiamo ricevuto la garanzia di ulteriori approfondimenti (alla luce di quello che gli abbiamo fatto notare) e restiamo in fiduciosa attesa perché questo progetto, così com’è, possa essere bloccato. Anche da parte del Comune di Bagni di Lucca, che ringraziamo di averci ricevuto, abbiamo avuto la promessa da parte del Sindaco di avere nei prossimi giorni un colloquio con l’unione dei comuni per chiedere ulteriori spiegazioni a quanto da noi fatto emergere. Da sottolineare che l’assessora all’ambiente Priscilla Valentino (che ha raccolto l’invito ed è venuta direttamente sul posto a sincerarsi di persona di che cosa si sta parlando come ha fatto anche il consigliere di opposizione Gemignani) ha espresso il suo parere negativo nei confronti di questo progetto, invitando sia il sindaco che il vice sindaco a fare marcia indietro sull’argomento”.

“Abbiamo inoltre fatto notare ad entrambe le istituzioni – spiegano dal comitato -, che il comitato nato qualche anno fa in difesa della strada Ducale, ha partecipato con noi alle tre giornate organizzate al Col di Piastra e Rifugio Casentini alla caserma, dando pieno appoggio alla nostra protesta e che da parte loro è stato presentato sia alla Provincia che all’Unione dei Comuni, un progetto per la messa in sicurezza di una sorgente pubblica posta sul sentiero 38 e la costruzione di un laghetto antincendio poco sotto il Rifugio Casentini alla caserma. Questo lo riteniamo un progetto coerente con la prevenzione degli incendi, a bassissimo impatto ambientale (il terreno dove sorgerebbe tale laghetto sarebbe dato in comodato d’uso gratuito da parte del privato che ne detiene la proprietà) e l’acqua da esso generata in eccesso, potrebbe servire la zona e quindi essere utile ad uso delle piccole abitazioni che durante l’estate vedono turisti e villeggianti abitare questa zona. Ribadendo il nostro accorato no, a questo progetto, sollecitiamo quindi le istituzioni ad aprire un ulteriore tavolo di trattativa e di dialogo dove possano emergere suggerimenti e interventi alternativi e virtuosi volti a coniugare nel miglior modo possibile, la protezione e la conservazione di questo immenso patrimonio naturale che ci è stato lasciato in eredità e che abbiamo il dovere di proteggere e mantenere intatto per le generazioni future”.