Kme, tra ammortizzatori e calo di produzione cresce la preoccupazione dei sindacati

24 luglio 2023 | 15:09
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Kme, tra ammortizzatori e calo di produzione cresce la preoccupazione dei sindacati

Le sigle convocano l’azienda per un summit nazionale: “Necessario capire quale sia il futuro degli stabilimenti”

Kme, cresce la preoccupazione dei sindacati. A fronte del ricorso alla cassa integrazione e del calo dei volumi di produzione voci su eventuali aperture di centri energetici in stabilimenti all’estero riaccende l’attenzione sullo stabilimento di Fornaci di Barga. Almeno, è questa l’intenzione dei sindacati che oggi (24 luglio) si sono riuniti nell’ambito del coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm del gruppo Kme.

Alla riunione erano presenti le Rsu degli stabilimenti di Fornaci di Barga, Firenze, Serravalle Scrivia e Brescia. “Sono stati affrontati i temi riguardo l’andamento del gruppo, sia da un punto di vista economico che finanziario – spiegano i coordinatori nazionali Fim, Fiom e Uilm del gruppo Kme Michele Folloni, Massimo Braccini, Giacomo Saisi -. In tutti i siti produttivi si registra il ricorso agli ammortizzatori sociali (a parte la sede amministrativa di Firenze) e, nonostante i dati economici aziendali siano in linea con le previsioni, c’è preoccupazione riguardo il calo dei volumi produttivi. Soltanto nei prossimi mesi si potrà comprendere si vi sarà una ripresa strutturale degli ordinativi”.

“Questa flessione produttiva – sono convinti i sindacati – sta determinando un’ulteriore fase di preoccupazione, anche in considerazione che i lavoratori già soffrono di stipendi decurtati a causa del caro vita. Il coordinamento segue attentamente anche le operazioni finanziarie del gruppo, le eventuali altre acquisizioni o cessazioni di attività, e l’Opa finalizzata al delisting. Abbiamo altresì registrato notizie di eventuali centri energetici che l’azienda potrebbe costruire in alcuni stabilimenti del gruppo che hanno sede in altre nazioni. Vi è quindi la necessità di comprendere bene anche il quadro evolutivo della politica di risparmio energetico che l’azienda intende portare avanti, affinché anche in Italia si possa aprire una seria discussione riguardo questo complesso argomento. Riteniamo che il settore metallurgico debba risentire della massima attenzione da parte del Governo e che non vadano esclusi possibili interventi pubblici. Fim Fiom Uilm chiederanno all’azienda un’incontro nazionale in plenaria per discutere dell’andamento del gruppo e delle sue prospettive”.