Trasferta della Regione sulle Apuane, l’appello dei sindaci: “Recuperiamo le attività estrattive”

15 novembre 2023 | 18:46
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Trasferta della Regione sulle Apuane, l’appello dei sindaci: “Recuperiamo le attività estrattive”

Possibil revisione del nuovo piano Integrato dell’ente Parco prima della sua approvazione

Grande partecipazione e accoglienza oggi (15 novembre) per la commissione regionale territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture, guidata da Lucia De Robertis (Pd), con la seduta svolta a Serravezza, al Parco regionale delle Alpi apuane, per accendere i riflettori sull’adozione del piano integrato per il parco (Pip) regionale delle Alpi Apuane.

Accanto ai membri della commissione: il vicepresidente Alessandro Capecchi (Fdi), il vicepresidente segretario Cristiano Benucci (Pd), insieme ai componenti Riccardo Massimiliano Baldini (Lega), Francesco Gazzetti (Pd), Marco Landi (Lega) e Fausto Merlotti (Pd), sono intervenuti anche i consiglieri regionali del territorio Valentina Mercanti (Pd) e Mario Puppa (Pd). E davanti ai rappresentanti della Comunità del Parco, riuniti per far sentire la loro voce, gli ospiti hanno davvero conosciuto da vicino una realtà, che in collegamento da remoto avrebbe avuto tutt’altro impatto, come ha spiegato ad inizio seduta la presidente.

“Noi siamo qua per conoscere e per ascoltare; dopo questo primo incontro, dedicato all’illustrazione dell’atto, seguirà una fase di consultazioni e audizioni, per passare quindi all’adozione in consiglio regionale”, ha sottolineato De Robertis.

E in questo contesto il responsabile tecnico del Parco, Raffaello Puccini, ha illustrato il Piano integrato, partendo dalle peculiarità delle Alpi Apuane, per soffermarsi sull’iter di formazione e quindi sui contenuti. Il piano integrato per il parco, come disciplinato da legge regionale, è lo strumento di attuazione delle finalità dello stesso, e comprende, in due sezioni distinte, gli atti di pianificazione e quelli di programmazione. Da qui la perimetrazione del parco, e quella delle aree contigue, seguendo linee cartografiche individuabili sul territorio; l’organizzazione generale del territorio e la sua articolazione in zone; la disciplina e la progettazione attuativa delle previsioni del piano medesimo anche relativo ad aree specifiche e singoli interventi; peculiari vincoli e salvaguardie; accanto alla disciplina di aree di particolare pregio, soggette a speciali protezioni, a partire dal patrimonio naturalistico-ambientale agli habitat di interesse conservazionistico. La sezione pianificatoria del piano integrato per il parco sostituisce i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello, conformandosi ed attuando il Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano paesaggistico regionale (Pit-Ppr), nonché prevedendo specifiche salvaguardie.

L’approvazione del piano integrato per il parco ha efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità degli interventi in esso previsti. La sezione programmatica del piano integrato per il parco, in coerenza con gli strumenti della programmazione regionale, individua e promuove iniziative e attività di soggetti pubblici e privati compatibili con le finalità del parco; riconosce il ruolo anche delle attività agricole e zootecniche ai fini della tutela ambientale e paesaggistica; individua le azioni relative alla didattica, alla formazione ambientale ed all’educazione allo sviluppo sostenibile; può prevedere l’attribuzione di incentivi a soggetti pubblici o privati, con riferimento prioritario agli interventi, agli impianti ed alle opere. All’attuazione della sezione programmatica del piano integrato per il parco si provvede attraverso il programma annuale. E indagando il Parco delle Apuane, come sottolineato, il Pip individua il patrimonio territoriale e le invarianti strutturali (idrogeomorfologica, ecosistemica, antropica e agro-frestale), definisce il perimetro delle aree contigue di cava e indica le aree estrattive in dismissione; non pianifica le aree contigue di cava; fornisce indirizzi per la pianificazione di dettaglio comunale. Solo alcuni numeri: il Piano aumenta del 10 per cento le aree protette e diminuisce del 56 per cento le aree contigue di cava.

Una panoramica precisa e dettagliata, che “mal si concilia con il mancato passaggio della seconda versione di Piano nella Comunità del Parco”, come precisato dai diversi interventi degli addetti ai lavori. A partire dal vicepresidente della Comunità e sindaco del Comune di Minucciano, Nicola Poli che, dopo aver ringraziato la commissione regionale per l’importante segnale di attenzione, ha invitato tutti a fare in modo che i sindaci possano sentire proprio il Pip: “salviamolo e recuperiamo le attività estrattive, che hanno una ricaduta economica sul territorio”.

Nel dibattito sono poi interventi il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e quello di Seravezza, Lorenzo Alessandrini, critici con le procedure adottate dall’ente parco per l’interlocuzione sul piano con i sindaci della Comunità del Parco. A prendere la parola è stato poi l’ex presidente dell’ente, Alberto Putamorsi, che ha invece difeso il lavoro svolto. Tutti hanno comunque esortato la commissione ad approfondire. Invito che è stato accolto. Per sintetizzare con quanto concluso dalla presidente: “Una volta fatti tutti gli approfondimenti necessari, torneremo a confrontarci con voi e ci impegniamo a darvi risposte; questa prima occasione ci ha permesso di sintonizzarci e di poter lavorare per una mediazione che guardi allo sviluppo del territorio”.

Di “opportunità importante” hanno parlato in coro i consiglieri intervenuti, soffermandosi sulla necessità di lavorare insieme, guardando in faccia i protagonisti, conciliando il paesaggio e lo sviluppo, dando una spinta decisiva a quella che è la missione di uno strumento di programmazione come il Pip, che è “per” e non contro, quindi valorizzando il lavoro fatto rendendolo compatibile con le esigenze del territorio, magari ripensando la normativa sui parchi.

Tra gli interventi non poteva mancare il neo presidente Andrea Tagliasacchi: “entro in punta di piedi e con umiltà, nel rispetto di chi ha lavorato prima di me”, ha esordito e, ringraziando la commissione ha tenuto a sottolineare “che un Parco è vivo se c’è un patto con i cittadini; e più si valorizza quanto è stato fatto e più semplice è fare opera di mediazione, in un conteste storico particolare, dove la centralità delle politiche ambientali passa da questi luoghi”. E guardando oltre i confini: “I parchi regionali rappresentano una sfida europea, a noi cogliere il tema della sinergia dei parchi, tra Toscana, Emilia e Liguria – ha affermato – per un progetto europeo”.

Nel corso della seduta odierna la commissione ha anche approvato il bilancio di esercizio 2022 dell’ente.