Via ai lavori per la strada forestale all’Orrido di Botri. Il comitato chiede alla Regione di bloccare l’intervento

12 febbraio 2024 | 09:11
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Presentata un’istanza in autotutela, poi si rivolgerà alla procura: “Il Comune ha abdicato al proprio dovere di tutela e protezione di un patrimonio naturalistico e paesaggistico”

Strada all’Orrido di Botri, prosegue la protesta del comitato.

“Sono iniziati i lavori – dicono – Sono già stati distrutti e sbancati i primi cento metri. Un trauma, una ferita che non si rimarginerà. Noi andremo avanti come promesso. Il nostro avvocato ha richiesto un’istanza in autotutela alla Regione per bloccare i lavori.  Andremo avanti anche con con l’esposto alla procura“.

strada orrido di Botri

“Ci sarebbe da chiedersi – a questo punto – come mai il sindaco non ha voluto venire sul sentiero nel corso di un intero anno. Come mai, durante l’incontro avuto con noi del comitato anche l’altro giorno, ha risposto “non mi torna bene” di essere accompagnato sul luogo. Perché non ha mai voluto sincerarsi di quello che stava avvenendo nel suo territorio? Difficilmente risponderà. Nel suo evasivo silenzio c’è la risposta. Chiedetevi come mai l’assessora Priscilla Valentino non si è più esposta pubblicamente, dopo aver sostenuto e dichiarato che era contraria al progetto di costruzione di una nuova strada a due passi dalla riserva naturale dell’Orrido di Botri, che ha un impatto ambientale devastante, lei che è l’assessora all’ambiente? Chiedetevi perché mai il sindaco non ha visitato i luoghi dove era previsto la realizzazione del progetto. Chiedetevi se è stata volutamente esautorata dal suo ruolo di assessore all’ambiente, ed il perché ciò è stato permesso oppure se è stata una sua decisione di non occuparsene più. Chiedetevi come mai il Comune, ricevuta nuova comunicazione di esprimere parere sull’opera nel mese di settembre, soprattutto dopo aver ricevuto tutte le nostre criticità a riguardo e dopo aver Michelini pubblicamente dichiarato che il precedente parere paesaggistico fosse viziato da una certa superficialità e non conoscendone nemmeno la localizzazione, non ha ritenuto necessario attivare una nuova valutazione ambientale (Vinca) alla Regione Toscana“.

“Questi protagonisti hanno eluso ogni dichiarazione, domande e risposte – prosegue il comitato per la tutela della Val di Lima e Val Fegana – nascondendosi in dichiarazione superficiali e di facciata. I rappresentanti del Comune di Bagni di Lucca hanno abdicato al loro dovere di tutela e protezione di un patrimonio naturalistico e paesaggistico unico del loro territorio e di quello dell’intera Regione Toscana. Servirebbero spiegazioni anche dal sindaco di Coreglia Remaschi sul motivo che scelte gestionali dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio debbano ricadere negativamente sul territorio di Bagni di Lucca, del perché la valorizzazione del territorio debba avvenire a discapito delle bellezze naturali del comune, compromettendone lo sviluppo turistico ed intaccandone le potenzialità economiche. Sarebbe da capire come mai Michelini ed il suo non pervenuto assessore alla montagna, Pacini, sono succubi della progettazione e gestione del loro territorio da parte dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio“.

“Infine – conclude la nota –  andrebbe capito perché hanno voluto, essendo decaduta ogni utilità della nuova opera ai fini della silvicoltura e dell’antincendio, continuare nella realizzazione dell’opera contro ogni logica e buon senso. Non fatevi irretire dalle loro ragioni, la realtà è che vogliono attraverso il taglio boschivo andare ad intaccare un patrimonio naturalistico pressoché intatto che è vanto e opportunità di tutti e non solo dei loro interessi, al confine con la Riserva naturale dell’Orrido di Botri e se possibile estenderlo in tutta una zona che richiederebbe invece tutela e conservazione perché ambiente unico e raro”.