“Il progetto è stato presentato dal Comune”, le parole della sindaca di Barga in tv infiammano il comitato

Prosegue la protesta dei residenti della Val di Lima e della Val Fegana contro la nuova strada forestale a due passi dall’Orrido di Botri
Si rinnova la polemica fra il comitato per la tutela della Val di Lima e della Val Fegana e il Comune di Bagni di Lucca per la nuova strada forestale in costruzione al posto del sentiero dei carbonai ai margini della riserva naturale dell’Orrido di Botri. A rinnovare la rabbia dei cittadini alcune affermazioni fatte in una trasmissione di Noi Tv dal sindaco di Barga, Caterina Campani.
“Alla domanda della conduttrice – spiega il comitato – su cosa ne pensasse del contenuto del messaggio inviato poco prima dal Comitato per la tutela della Val di Lima e Val Fegana di Bagni di Lucca che conteneva alcune osservazioni sul progetto della strada, rispondeva testualmente: “…il progetto (probabilmente intendendo la volontà di fare quell’intervento, cioè la costruzione della strada dentro l’Oasi dell’Orrido di Botri, dicono dal comitato) ci è stato portato e presentato all’Unione dei Comuni dal Comune di Bagni di Lucca“. Il motivo per cui la Sig.ra Campani non avrebbe dovuto dire la verità non può che sfuggirci, non avendo lei alcun motivo ed interesse a fare una tale dichiarazione, se non la semplice volontà di riportare i fatti per come sono avvenuti”.
“Dieci mesi ci sono voluti perché la verità emergesse in tutta la sua gravità – è il commento del comitato – Dieci mesi in cui imperterriti, il Sindaco e gli assessori con deleghe direttamente coinvolti in questo tipo di intervento, hanno continuato a raccontare menzogne, scaricando la loro, ora evidente, responsabilità su altre figure quali l’Unione dei Comuni o nascondendosi dietro l’impossibilità di poter fare qualcosa per impedire lo scempio che stava e che tutt’ora sta avvenendo. In realtà la responsabilità prima e fondamentale è stata proprio la loro, della nostra amministrazione comunale di Bagni di Lucca, espressa nella volontà di voler attuare un progetto di costruzione di una strada a pochissima distanza dalla Riserva naturale dell’orrido di Botri, in qualche modo avanzando richiesta all’Unione dei Comuni che con i suoi uffici si è attivata alla ricerca del finanziamento, per poi incaricare un tecnico per la compilazione del progetto definitivo”.
“Immaginiamo che la volontà della costruzione della strada – prosegue la nota – che arrogantemente ha calpestato e distrutto un sentiero storico simbolo della tradizione, storia e cultura dei cittadini di Bagni di Lucca, sia partita dagli uffici lavori pubblici e problemi della montagna, dalla figura del loro incaricato e responsabile, assessore Sebastiano Pacini, nonché vicesindaco. È inaccettabile che un esponente di così alto incarico della nostra amministrazione víoli proprio ciò per cui è stato votato ed eletto, cioè difendere, salvaguardare e valorizzare il territorio comunale. La volontà di voler realizzare una strada in quei luoghi è quanto di più lontano dai doveri a cui espressamente e senza esitazioni non dovrebbe esimersi, soprattutto dopo che l’iter progettuale e quello delle sue autorizzazioni, di fatto evidenziava la completa inutilità dell’opera, non avendo essa né utilità nell’antincendio, né come fine della utilizzazione boschiva, questo ultimo fine espressamente vietato dai carabinieri del reparto biodiversità di Lucca come indicato nel loro vincolante parere sulla gestione di quei luoghi. Dimostrazione in più del suo non tollerabile operato è il completo disinteresse riguardo alle opinioni della cittadinanza e mai ammettendo la paternità della scellerata scelta e decisione di attuare un’opera contro gli stessi interessi dei cittadini. Il comportamento del vicesindaco dimostra solo la sua più completa incompatibilità a rivestire l’incarico che gli è stato assegnato”.
“L’assessore all’ambiente ed energie rinnovabili e alla sentieristica Priscilla Valentino, ha omesso di difendere un patrimonio naturalistico, paesaggistico ed ambientale di enorme valore – dice il comitato – avrebbe dovuto vigilare e constatato l’operato dell’amministrazione di cui fa parte, incompatibile con il suo ruolo e suoi doveri, prenderne decisamente e definitivamente le distanze. Dieci mesi in cui il primo cittadino di Bagni di Lucca, Paolo Michelini ha permesso che la verità e i giusti pareri del volenteroso comitato che si è sostituito suo malgrado alle sue inadempienze, fossero infangati e non considerati, nei fatti appoggiando l’operato di chi stava ferendo a morte un ecosistema che è simbolo di biodiversità, unicità naturalistica di tutta la Regione Toscana e riconosciuta in ambito nazionale, nonché patrimonio inestimabile del territorio che amministra. Per dieci mesi tutti questi attori hanno continuato, offendendo l’intelligenza di tutti sicuri dall’alto della loro inscalfibilità, nel loro intento ora smascherato di costruire una strada inutile, sperpero di denaro pubblico ma soprattutto simbolo della speculazione, in un’area di proprietà del demanio regionale che andrebbe gestita non a fini di lucro, nello spregio del valore e del capitale economico, culturale ed ambientale del Comune di Bagni di Lucca, supponiamo per soli fini di opportunità elettorale“.
“Bagni di Lucca merita enormemente di più – conclude – Speriamo di lasciarci alle spalle quella che per sempre sarà ricordata come una sconfitta di tutta la popolazione, sopraffatta dall’inettitudine di attori provvisti solo di uno smisurato ego. In un Comune minimamente normale, emerse queste enormi responsabilità e colpe, il dibattito sociale e politico imporrebbe a questi attori di far perdere le loro tracce e restituire la dignità civile di tutti, calpestata fin troppo a lungo. Noi non abbiamo e non vogliamo avere una finalità e valenza politica, noi siamo “solo” amanti del nostro territorio che difenderemo a costo di noi stessi, non siamo certi che i banali attori di questa storia lo farebbero o lo abbiano mai fatto; amiamo i faggi abbattuti, la terra volgarmente scavata, la montagna violentata, la verità”.