Cave, Report riaccende i riflettori sulle escavazioni. Apuane Libere: “Fermare la distruzione delle montagne”

22 aprile 2024 | 10:52
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Cave, Report riaccende i riflettori sulle escavazioni. Apuane Libere: “Fermare la distruzione delle montagne”

Briccolani: “Il servizio ha mostrato la cruda verità sul Far West delle concessioni”

Si riaccendono i riflettori sulla questione cave di marmo sulle Alpi Apuane dopo che ieri sera (21 aprile) la trasmissione di Raitre, Report, ha dedicato un servizio. E l’associazione Apuane Libere va subito all’attacco: “Domenica sera in prima serata su Raitre tutti lo hanno visto – tuonano dall’associazione – come hanno ridotto le Alpi Apuane: adesso le prove ci sono e c’è anche la pistola fumante, perciò chi ha occhi per vedere veda, chi ha orecchie per intendere intenda, chi ha bocca per parlare parli, ma soprattutto coloro che devono intervenire per evitare ulteriori danni alla salute dell’ambiente, dei cittadini, dei lavoratori e dell’erario intervenga. A questo punto bisogna che chi ha un minimo di coscienza scelga da che parte stare, è necessario che ogni cittadino si assuma le proprie responsabilità: o si è per la verità oppure si è collusi e/o complici, perché se la situazione è giunta a questo livello di cancrena significa che ci sono soggetti che dovrebbero controllare e intervenire ma non lo fanno. Perché? Per soldi? Per potere? Per compiacere?”.

“Tutti i cittadini apuani – continuano gli ecologisti – anche coloro che hanno interessi economici con chi da decenni devasta e distrugge la montagna e l’ambiente, sappiano che stanno tagliando il ramo sul quale sono seduti: le montagne, le sorgenti, il paesaggio, i corsi d’acqua, le risorse della biodiversità e tutto ciò che è vita, viene distrutto, giorno dopo giorno, dalle avidi mani di pochi che si arricchiscono sulla pelle delle persone che vivono del loro lavoro rispettoso dell’ambiente e sulla pelle delle future generazioni. Il servizio di Report, ha raccontato a tutta la Nazione la nuda e cruda verità sul Far West che vige nelle cave apuane, situazione che ancora troppi preferiscono fare finta di non vedere, non guardare e non sentire: ad iniziare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dopo sei mesi dalle nostre insistenti richieste di audizione al Quirinale, ci ha negato ufficialmente ogni possibilità”.

“Ringraziamo Sigfrido Ranucci e Bernardo Iovine per essere tornati dopo dieci anni a raccontare l’ecocidio che sta subendo questa catena montuosa – spiega Gianluca Briccolani presidente di Apuane Libere – ma sinceramente ci auguriamo che questo sia stato soltanto il primo round dell’inchiesta sul marcio alle cave apuane, perché c’è un capitolo molto più importante da raccontare: ovvero la distruzione giornaliera che va avanti dentro quel geoparco Unesco che tutto il mondo ci invidia. È davvero necessario che tutti aprano gli occhi sul fatto che i siti estrattivi dentro i confini dell’area protetta sono in numero maggiore rispetto a quelli attivi su Carrara e che ancora questa bellissima porzione di universo e le eccellenze che lo compongono si possono salvare mandando in chiusura le attività estrattive presenti. Le Alpi Apuane non sono pizze da sfornare o golf di cashmere per facoltosi clienti, come arrogantemente le descrive il presidente di Confindustria Matteo Venturi, ma per noi rappresentano luoghi del cuore che lor signori stanno violentando, sottraendoli alla collettività per fare montagne di soldi, per acquistare beni in giro per il mondo come stabilimenti balneari, immobili per milioni e milioni di euro, e nascondendosi dietro quella falsa narrazione delle ricadute occupazionali e di risorse da destinare a paesi e città”.