Strada Ducale, l’ira dei cittadini: “È in uno stato indecente e pericoloso. Basta promesse, serve intervenire”

Inviata una lunga lettera indirizzata anche al nuovo presidente della provincia Marcello Pierucci e al presidente della Regione Eugenio Giani
È veramente forte e netta la presa di posizione di alcuni cittadini riguardo al pessimo stato della strada Ducale. E sfogano questa frustrazione attraverso una lettera, mandata a molte autorità locali, ma non solo. Nell’ordine: il presidente della Provincia Marcello Pierucci, il sindaco di Bagni di Lucca nonché presidente dell’Unione dei Comuni Paolo Michelini, il sindaco di Coreglia Marco Remaschi, il Prefetto di Lucca Dottoressa Giuseppa Scaduto, il sottosegretario di stato alle infrastrutture e i trasporti Onorevole Ferrante Tullio, l’Onorevole Deborah Bergamini, il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli e i consiglieri regionali Marco Stella e Mario Puppa.
Questo il testo della lettera è firmata da Anna Maria Togneri, presidente del comitato ‘Cittadini della Strada Ducale’ e dal suo segretario Giorgio Cassettari, dalla titolare dell’azienda agricola ‘Da Vitalina’ Vitalina Fiori, dalla titolare del ristorante “Il Nido dell’Aquila” Marcella Landi, dal gestore del “Rifugio Casentini – La Caserma” Mery Lardieri e dal consigliere comunale di Bagni di Lucca Claudio Gemignani. “La Strada Ducale, ovvero la strada provinciale 56, si trova in Provincia di Lucca ed esattamente nei due Comuni di Bagni di Lucca e Coreglia Antelminelli. La Duchessa Maria Luisa di Borbone, realizza la strada nel 1819, per congiungere Lucca a Modena. La duchessa infatti era in contatto con il Duca di Modena Francesco D’Este, e progettò la realizzazione di questa strada per non pagare il dazio che avrebbero dovuto invece erogare passando da Firenze. Trovandosi alle Terme di Bagni di Lucca per cura, firmò il documento per realizzare la strada Lucca – Modena, partendo da Bagni di Lucca e arrivando a Foce a Giovo, mentre il Duca di Modena, partì dalla sua città e, passando dalla Val di Luce, arrivò a Foce a Giovo, così che le due strade poterono congiungersi. La strada serviva non solo per la Lucchesia, ma anche, ad esempio, per quelli che dalla Località ‘Tagliole’ si spostavano in Maremma, a piedi, per poter andare a fare il carbone, dovendo poi tornare indietro a primavera. La Duchessa Maria Luisa ha inoltre costruito, poco vicino al bivio della frazione ‘Tereglio’, una Dogana : la strada passava dentro lo stabile e nel campo della stessa veniva fatta, durante l’anno, una fiera che durava ben 15 giorni, dove chi partecipava si scambiava i prodotti del territorio. Attualmente lo stabile risulta in mano a privati e in stato di abbandono totale, tantochè la strada è stata spostata in avanti”.
“A tutela di questa strada storica è anche nato un comitato chiamato ‘comitato dei cittadini della strada ducale’, che in occasione dei duecento anni della stessa, nel 2019, ha organizzato una rievocazione storica impersonando il Duca e la Duchessa – prosegue la lettera -. La presente lettera, viene scritta e inviata alla Signoria Vostra, per sottolineare lo stato indecente in cui, tale storica strada, attualmente versa. Il Comitato, unitamente a molti cittadini, alle varie attività di ristorazione presenti in quella parte del territorio, ai numerosi turisti, si batte dal 1999 affinché gli enti coinvolti, si occupino in modo dignitoso del mantenimento di tale strada. Infatti, tra frane, cadute di massi, chiaviche e zanelle intasate e ostruite, manto usurato in modo estremo, la stessa non può nemmeno più dirsi tale, magari, potrebbe essere declassata a mulattiera, con tutto rispetto per le mulattiere e i muli”.
“Specificando: in località ‘Al Pero’, al sedicesimo km, si trova, da ben 13 anni, una frana a valle, che peggiora man mano con il passare del tempo (la provincia non ha mia realizzato il progetto e non ha mai, quindi, chiesto il doveroso finanziamento; di contro, i Comuni non hanno mai pressato, o poco, affinché lo stesso fosse redatto); in località ‘Le Valli’, al tredicesimo km, cadono in modo continuativo massi enormi, sulla carreggiata e addirittura alcuni hanno attraversato la strada e sono finiti, portandosi dietro un pezzo di muro sottostante, nel dirupo; tale caduta rappresenta, se non si realizza un progetto per l’apposizione di apposite reti a monte, un reale pericolo per l’incolumità delle persone; tutto il tratto di strada, dalla località ‘Fontanone’, risulta col manto logoro, distrutto, con voragini, non buche, e con avvallamenti e piccole frane a monte e a valle; zanelle, durante tutto il tratto, non pulite, insieme alle chiaviche e briglie, dal 1999; lo sfalcio fatto in modo approssimativo e a dir poco simpatico (risulta infatti un vero e proprio insulto alla natura stessa): infatti qualche volta viene inviato solo il trattore che come ben si sa taglia in parte la vegetazione, che inoltre non vien né raccolta né soffiata, intasando quindi le già sporche zanelle e chiaviche; due cartelli posti a Valle della strada in località ‘Mandria’: si fa infatti prima a metter i cartelli che pulire le zanelle e le chiaviche, che, essendo intasate portano l’acqua a invadere la carreggiata, consumandola ulteriormente, per poi finire a valle e scavare la strada stessa”.
“Concludendo – continuano -, ci teniamo a far presente che il comitato, i cittadini, le strutture ricettive, i turisti, si sono sempre posti in modo battagliero ma costruttivo per proporre soluzioni ai vari enti che invece, se non in qualche caso raro, hanno sempre fatto ‘orecchie da mercante’. Ricordiamo ancora come, nel 2017, presso i locali del Comune di Coreglia Antelminelli a Ghivizzano, alla presenza di molte autorità e di molti cittadini, l’allora presidente della Provincia, Luca Menesini, disse che ‘Marialuisa in 5 anni ha costruito la strada Lucca – Modena e io tutti gli anni, un po’ all’anno, per 5 anni, mettendoci la faccia, la renderò percorribile’. Nel 2019, alla festa dei duecento anni organizzata dal Comitato, furono invitate tutte le autorità, in particolare il Sindaco di Bagni di Lucca Paolo Michelini e l’allora presidente della Provincia Luca Menesini, che davanti a un nutrito numero di persone, promise che dal 2019 in poi, la strada sarebbe stata risistemata.
Passati i 5 anni, quindi nel 2024, ci doveva essere la festa di chiusura con l’incontro tra il Duca e la Duchessa: festa che non si è potuta fare, in quanto lo stato della strada è a dir poco ndecente, oltre che estremamente pericoloso. Pertanto, concludendo, crediamo di avere il diritto, come cittadini, come comitato, come ristoratori, come turisti che apprezzano la nostra montagna frequentandola in modo assiduo, perlomeno di avere una strada decente e in sicurezza. Da troppo tempo ci vengono fatte promesse a cui non seguono i fatti, e ormai di queste promesse siamo stufi. Vogliamo fatti, non parole politiche per scaricare il problema dicendo non è di mia competenza. Riteniamo infatti che non solo la provincia sia responsabile in quanto proprietaria, ma che anche i sindaci, in qualità di responsabili della salute e della incolumità dei propri cittadini, abbiano quantomeno il potere e l’obbligo morale di occuparsi di questi temi”.
“Abbiamo avuto, troppo spesso, la sensazione di essere trattati come cittadini ai confini del mondo, cittadini di serie B, che non meritano né attenzione né ascolto. Anche noi paghiamo le tasse e anche noi esigiamo di essere ascoltati e di essere considerati. Scriviamo questa lettera, che invieremo a tutti gli enti che riterremo opportuni, con l’auspicio di essere finalmente ascoltati. In caso contrario vi riterremo responsabili di tutto ciò che accadrà su questa via che, ripetiamo, dovrebbe rappresentare un vanto e non un orpello da nascondere, in quanto patrimonio storico, naturale, ambientale, gastronomico che tutti dovrebbero conoscere e avere la possibilità di vivere e frequentare senza la paura di non poter tornare incolume a casa. Sicuri in una vostra risposta, porgiamo ossequiosi e referenti saluti, restando a disposizione per incontri, peraltro talvolta già chiesti e in parte anche ‘bucati’ da alcuni amministratori, affinché tutti insieme si possa finalmente trovare la soluzione a questa decennale vergogna. Disponibili ad incontri tutti e sei insieme, in rappresentanza dei territori, con Voi illustrissimi destinatari della nostra lunga ma doverosa missiva”.