Una cittadina: “No all’abbattimento dei cedri ai giardini Pascoli a Barga”
Appello alla mobilitazione di associazioni ambientaliste e politici: “Una scelta affrettata”
“Memento mori, o, come nel film di Troisi, “ricordati che devi morire”. Questa è la realtà per uomini, animali e piante, ognuno ha una nascita e una morte, è il ciclo della vita, ma talvolta lo zampino per anticipare la dipartita ce li mette chi dovrebbe salvaguardarli. Mi riferisco a due bellissimi cedri secolari, situati nei giardini Pascoli a Barga che nei prossimi giorni (pare il 9 febbraio) verranno abbattuti a causa di una delibera della giunta comunale che ne ha deciso la sorte. Gli alberi si ammalano, lo sappiamo, ma i cittadini si domandano se sia veramente necessario abbattere questi cedri, visto che la relazione del perito incaricato dal comune non indica questa scelta”. Così una cittadina in un appello a non abbattere le piante.
“Riporto ciò che è emerso dagli atti – spiega Maria Nuti – le piante “sembrano” attaccate da funghi e le stesse saranno destinate a morte certa; sono stati prescritti interventi di consolidamento entro sei mesi dalla trasmissione della relazione e di potatura di mantenimento entro marzo 2025; la valutazione delle piante non è del tutto definitiva, in quanto viene prescritto di eseguire un approfondimento diagnostico mediante prova di trazione controllata finalizzata alla stima della capacità di ancoraggio dell’apparato radicale nonché l’asportazione del terreno presente intorno ai tronchi per determinare lo stato delle radici e del colletto; la valutazione delle piante potrà cambiare una volta ottemperate le prescrizioni ed aggiornate le schede della perizia e che per mancanza di dati la valutazione rimane sospesa; gli interventi prescritti potrebbero essere invalidati dopo le ulteriori indagini se dovesse emergere una situazione diversa da quella accertata”.
“Oltre a questo, nel protocollo Arete – prosegue – che valuta la probabilità di cedimento, valutata in classi, da 1 a 7, dove la classe 1 si riferisce ad alberi con una probabilità di cedimento, nell’anno successivo alla valutazione, che va dal 100 per cento al 20 per cento, quindi molto probabile, alle classi successive (dove diminuisce sempre più), fino alla classe 7, dove l’albero avrà una probabilità di cedimento inferiore all’1:1.000.000. I cedri, la cui sorte è stata decisa da una scelta difficile da comprendere ed accettare, sono in classe 6 – spiega – Ci domandiamo come la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio abbia potuto dare parere favorevole. I cittadini si stanno ponendo molte domande, prima di tutto il perché di questa rapidità nelle decisioni, nel giro di una decina di giorni hanno prima deliberato “di dare indirizzo all’area lavori pubblici e patrimonio di elaborare una ipotesi progettuale che preveda l’abbattimento delle due piante site in piazza Pascoli e il mantenimento della pianta sita in largo Roma” (delibera del 21 gennaio), poi di dare mandato all’ufficio area lavori pubblici manutenzione di procedere all’attuazione dell’intervento di abbattimento delle due piante site in Piazza Pascoli (delibera 12 del 30 gennaio) senza nemmeno provare gli interventi prescritti di consolidamento, potatura e mantenimento e l’approfondimento diagnostico”.
“I Custodi degli alberi avevano chiesto già nel mese di novembre un incontro con il primo cittadino ma sono rimasti inascoltati – prosegue la donna – Questa è una delle tante dimostrazioni di quanto non ci sia ascolto da parte dell’amministrazione comunale verso i cittadini ed il loro bene comune, una sorta di brutta copia del film di Sordi “perché io so io…”, finite le promesse elettorali (e questa sarebbe una storia a parte che parla di Ceser spostato, quando in preelezioni veniva dichiarato che mai sarebbe successo, di un palazzetto mangiasoldi ancora fermo nei lavori e molto altro) tutto ritorna come prima, con decisioni imposte senza dialogo con i cittadini. Io ricordo quanto successe a Lucca nel 2020 con il tiglio di fronte alla stazione destinato all’abbattimento perché una perizia lo dava per moribondo, dopo le proteste di cittadini e rappresentanti della minoranza, ci fu una nuova perizia che, pur ammettendo la presenza di carie nell’albero, permise di poterlo salvare ed ora, rigoglioso, accoglie i turisti che escono dalla stazione. Chiediamo lo stop all’abbattimento, chiediamo una nuova perizia e una buona cura per tutto il verde pubblico, le piante, se curate e mantenute, hanno una vita lunga, ma se vengono trascurate, come le persone, si ammalano e non si può risolvere il problema solo con le motoseghe… per fare spazio a chissà quale progettazione…
“Invitiamo tutti i cittadini – conclude – le associazioni ambientaliste, rappresentanti politici e non, a far sentire la loro voce, a protestare contro questa scelta affrettata. I cedri devono essere salvati”.
In un primo momento, per un errore di interpretazione, le dichiarazioni sono state erroneamente
attribuite ai Custodi degli alberi. Ce ne scusiamo con l’associazione.