Camporgiano, città del folklore: nella comunità si riaccende il cuore di una tradizione autentica

Con il progetto “R.O.C.C.A.” del Gal MontagnAppennino 250mila euro di risorse nell’ultimo biennio per rilanciare l’identità e la memoria
Scommessa vinta. La forza della tradizione autentica torna a muovere una comunità educata, da più di un secolo, al sentimento del bello.
Sono circa 250 mila euro le risorse messe a disposizione, nell’ultimo biennio, dal progetto R.O.C.C.A. (Rigenerazione Operativa Camporgiano Comunità di Appartenenza) del Gal MontagnAppennino. Arte, musica, danza, teatro e cultura hanno trovato la giusta sintesi a Camporgiano che – non a caso – ha ottenuto, nel 2025, il prestigioso riconoscimento di Città del Folklore a livello nazionale. Il Comune è stato capofila del progetto insieme alle quattro associazioni del territorio che lo animano – la Società Filarmonica Pietro Mascagni, nata nel 1896, il Gruppo Folklorico La Muffrina, sorto negli anni Cinquanta del secolo scorso, la Pro Loco e il Laboratorio Teatrale dei Contafole, costituito agli inizi degli anni ’90 -, le scuole di Camporgiano, l’azienda agrituristica Polla, la Cooperativa di comunità Filicaia Vive oltre a numerosi partner indiretti.
L’obiettivo era, da una parte, quello di rafforzare la struttura culturale di Camporgiano e dei suoi storici sodalizi culturali – rinnovando supporti informatici, costumi, strumenti musicali e mettendo a disposizione del borgo una grande tensostruttura, un palco, piazze attrezzate per gli spettacoli e una rinnovata terrazza/caffè letterario al centro civico, diventato vera e propria Casa della comunità -, dall’altra, quello di costruire un sistema funzionante per recuperare e rilanciare l’identità autentica e la memoria della comunità attraverso diverse azioni integrate: dalla realizzazione di un vasto archivio digitale di foto, video, documenti d’epoca alla ricerca storica attraverso una guida ed il primo recupero del grande archivio di Casa Vecchiacchi.
La scommessa più ambiziosa e complessa, però, risultava quella di non perdere definitivamente la memoria e l’identità della propria terra di origine che, sia nei camporgianesi che nei garfagnini emigrati all’estero, è ancora viva e vitale. Proprio questi ultimi sono stati raggiunti, in diretta streaming, grazie all’Associazione dei Lucchesi nel Mondo in un bellissimo e commovente collegamento che fa fatto da necessaria premessa per future e stabili forme di collaborazione. Da sottolineare anche la collaborazione dei giovani maggianti emiliani con lo scopo di riportare i giovani locali a cantare il Maggio e danzare la Moresca.
“Il successo di queste azioni – dichiara il sindaco del Comune di Camporgiano, Francesco Pifferi Guasparini – dimostra che stiamo camminando sulla giusta via: Camporgiano, come borgo del folklore, è rinato ed è fortemente motivato a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”.



