Donato al Comune di Coreglia da una famiglia di figurinai un busto originale di Garibaldi

In occasione dei cinquant’anni del museo della Figurina di gesso e della emigrazione intitolato a Guglielmo Lera
In occasione dei 50 anni (1975-2025) del museo della Figurina di gesso e della emigrazione di Coreglia Antelminelli, una famiglia di ascendenti figurinai ha donato al Comune un busto originale di Garibaldi, in camicia rossa, per il momento unico esemplare in quanto non presente nella galleria del G.Lera.
L’amministrazione comunale di Coreglia Antelminelli celebrerà degnamente questa importante ricorrenza nel corso dell’anno. Il museo è infatti un fiore all’occhiello del territorio e uno scrigno prezioso di storie e di tesori.
Situata nel centro storico, la galleria ha sede in un palazzo appartenuto al barone Carlo Vanni, figurinaio a lungo vissuto nell’impero austro-ungarico. Negli anni Settanta Alberto Bambi, Guglielmo Lera e tanti altri generosi coreglini dettero vita, raccogliendo donazioni spontanee di tanti figurinai o semplici cittadini, al nucleo centrale che poi, con tanti successivi interventi migliorativi, è divenuto il museo G.Lera.
Matilde Gambogi, consigliera comunale con delega proprio al museo, ha rivelato la bella notizia: “Con la donazione dell’originale busto in gesso colorato di un Garibaldi, non più giovanissimo, la signora Maria Chiara Gonnella non fa altro che proseguire e far rivivere la tradizione delle donazioni di gessi al Museo da parte degli eredi dei vecchi figurinai“.
Prosegue Gambogi. “Sì, perché – spiega la consigliera – la signora Gonnella è proprio un’erede del figurinaio coreglino Telmo, nato nei primi del ‘900, che emigrò in America lasciando Coreglia ed il Mulino sull’Ania dove viveva insieme ai genitori Carlo Michele Bosi e Amabile Bartolomei e i tanti fratelli. Il busto, che si trovava nella casa sul Crociale appartenuta a Tony Bosi, figlio di Telmo, le fu regalato circa 40 anni fa da Lisetta Bosi. Da via del Crociale, portato a Monticino, riposto in una soffitta, – conclude – è stato infine riscoperto ed è stato, quindi, deciso di donarlo al Comune”.
