Settore termale, Frigo (Fdi): “Una risorsa per il rilancio del paese continua a disperdersi nelle fogne”

La consigliera di Fratelli d’Italia: “Il quadro complessivo della gestione del settore a Bagni di Lucca appare critico”
Annamaria Frigo, consigliera di Fratelli d’Italia del comune di Bagni di Lucca, è intervenuta riguardo il futuro dell’acqua termale.
“Il settore termale – spiega Frigo – è strategico per Bagni di Lucca, eppure da anni assistiamo a una gestione fallimentare e a un immobilismo preoccupante da parte dell’amministrazione. Una risorsa che potrebbe rappresentare un volano per il rilancio turistico ed economico del territorio continua a disperdersi nelle fogne e nei fiumi senza alcun utilizzo produttivo”.
“Nel marzo 2023 – continua la consigliera – il comune aveva avviato una procedura esplorativa per individuare operatori economici interessati alla concessione dell’acqua termale, limitandone l’accesso alle sole strutture alberghiere con almeno tre stelle. Ma all’improvviso l’amministrazione ha fatto marcia indietro, comunicando informalmente che non era possibile pubblicare il bando per l’affidamento della concessione a causa di non meglio specificate verifiche tecniche sull’impianto di captazione. Intanto – sottolinea -, l’acqua termale continua a scorrere inutilizzata nelle fogne e nei corsi d’acqua, mentre gli impianti restano chiusi o sottoutilizzati”.
“La questione dell’impianto di captazione è centrale. Realizzato tra il 2019 e il 2022 – prosegue Frigo – con un investimento di 110 mila euro nell’ambito di un progetto più ampio da 812 mila euro, avrebbe dovuto alimentare la nuova fontanella in Piazza del Circolo dei Forestieri e la storica Maschera dell’Atteone. Peccato che l’impianto non abbia mai funzionato correttamente. E quando dalla maschera dell’Atteone sgorga qualcosa, si tratta di acqua appena tiepida. Una situazione che solleva dubbi su possibili responsabilità tecniche e amministrative per uno spreco di risorse pubbliche senza alcun ritorno effettivo“.
“Non si tratta solo dell’acqua termale: il quadro complessivo della gestione delle terme a Bagni di Lucca appare critico. I bagnetti storici di Bagno alla Villa, affittati a una residenza d’epoca, sono chiusi al pubblico. Il complesso di Villa Ada, con le sue tre vasche scoperte e le due piscine coperte, di cui una rifornita di acqua termale, è aperto solo tre mesi l’anno. Nonostante la ristrutturazione recente delle due piscine coperte, queste non sono mai state utilizzate, neanche durante il periodo invernale”.
“Un impianto che al momento – evidenzia la consigliera – risulta abbandonato a sé stesso, senza una possibile gestione e con un futuro incerto per quanto riguardo il suo utilizzo. Dopo la fallimentare gestione degli ultimi due anni, segnata da mancati pagamenti e problemi burocratici, le piscine termali sono ancora oggi senza un gestore. Lo scorso sabato l’amministrazione comunale ha annunciato che entro la fine di marzo capirà quale strada prendere. Ma l’estate è alle porte e ancora non esiste un bando“.
“La situazione non è delle migliori nemmeno per gli stabilimenti termali Jean Varraud e Casa Bocella, chiusi da cinque anni e in avanzato stato di degrado. L’amministrazione ha destinato 500 mila euro per ridipingere lo stabilimento Jean Varraud e rifare il tetto. Ma ha senso – si chiede Frigo – intervenire su una struttura che resta chiusa, senza alcun piano concreto per il suo utilizzo? Non diventerebbe l’ennesimo intervento disfunzionale e con l’aggravio di un dispendio ingente di risorse?”
“Nei prossimi giorni – conclude la consigliera – presenterò un’interrogazione consiliare per chiedere conto della situazione e delle prospettive future del settore termale. L’amministrazione non può continuare a prendere tempo mentre un intero settore viene lasciato morire. Bagni di Lucca merita una strategia chiara e concreta per valorizzare la sua risorsa più preziosa: l’acqua termale“.