Montemagni (Lega): “Giani fa uso politico improprio dei simboli istituzionali”

Il capogruppo chiede al presidente Rossi di prendere le distanze da quanto accaduto
Utilizzo improprio della bandiera istituzionale della Regione a fini politici. Questa l’accusa lanciate da Elisa Montemagni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, secondo cui il candidato alla presidenza della Regione del Partito Democratico Eugenio Giani, avrebbe fatto un uso non consono del vessillo durante il lancio della sua campagna elettorale.
“Il candidato del Pd Eugenio Giani inizia la campagna elettorale nascondendo le bandiere di partito (anche lui come Bonaccini in Emilia Romagna si vergogna del simbolo del Pd?) ed utilizzando a sproposito la bandiera istituzionale con la dicitura Regione Toscana”.
“La Regione – accusa Elisa Montemagni – è di tutti e l’uso dei simboli istituzionali è disciplinato dalla legge. Spiace constatare ancora una volta un uso politico delle istituzioni a cui la sinistra ci ha ormai abituato. Riteniamo che la scelta di esporre la bandiera della Regione Toscana sia scorretta e necessiti di una forte ed immediata presa di distanza da parte del Presidente della Regione, poiché non si trattava di un evento istituzionale ma di un comizio di natura prettamente politica”.
“La cosa è ancora più grave – sottolinea l’esponente leghista – perché Giani, in qualità di Presidente del Consiglio, ben conosce le regole che ha violato utilizzando per fini politici i simboli delle nostre istituzioni. Stigmatizziamo apertamente quanto successo nella giornata di ieri (20 gennaio) e ci aspettiamo che la Regione faccia altrettanto”.
“Crediamo che Enrico Rossi debba, dunque, immediatamente intervenire sulla questione ma, se così non fosse – annuncia la rappresentante del Carroccio – offriremo al Presidente della Regione un’occasione per esprimersi, dato che abbiamo già predisposto un’interrogazione che discuteremo durante la prossima seduta del Consiglio regionale. È inaccettabile che Giani ed il Pd continuino ad utilizzare i simboli istituzionali per i loro fini politici”.