Bilancio, più tasse per case lusso e sgravi a meno abbienti

7 aprile 2014 | 13:12
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Bilancio, più tasse per case lusso e sgravi a meno abbienti

Niente Tasi per le attività commerciali e le imprese, in modo da evitare complicazioni e altri oneri per coloro che hanno in affitto gli immobili dove esercitano il loro mestiere, dagli artigiani fino ai commercianti. Pagheranno così soltanto i proprietari effettivi degli immobili, sgravando gli affittuari di un altro balzello. In molti casi, poca cosa, ma l’obiettivo dell’amministrazione comunale che si accinge a portare il bilancio di previsione 2014 all’approvazione del Consiglio comunale, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, è quello di evitare, dove possibile la sovrapposizione delle due imposte: l’Imu e la nuova Tasi, che è a carico degli inquilini. Insieme alla Tari (per i rifiuti) costituiranno infatti la Iuc, l’imposta unica comunale.

Per la prima casa, a Lucca, si applicherà per questa voce l’aliquota massima del 2,5%, in modo, così, da far quadrare i conti e portarli sui livelli del gettito Imu del 2013. Stamani l’assessore comunale al bilancio, Enrico Cecchetti, si è limitato a illustrare le linee guida e le ipotesi al vaglio su cui si deciderà nelle prossime settimane. Ancora tante le variabili, dovute soprattutto alle incertezze sulla conversione del cosiddetto decreto Salva Roma che, tra le altre cose, introduce la possibilità di applicare, per la Tasi una aliquota aggiuntiva dello 0,80% sulle abitazioni principali. Una maggiorazione che, nelle intenzioni, la giunta vorrebbe distribuire in modo da prevedere detrazioni anche per la Tasi: l’idea è quella di applicarla a seconda della rendita catastale degli edifici, in modo da fare pagare di più a chi ha una rendita maggiore, creando così una sorta di fondo per le detrazioni da applicare a chi ha le rendite catastali più basse. L’altro criterio ancora al vaglio dell’amministrazione, prevede di applicare l’aliquota dello 0,80 per mille ai villini e alle case di lusso. Non solo. C’è anche l’ipotesi di introdurre l’aliquota aggiuntiva per i fondi sfitti, e allo stesso tempo prevedere detrazioni sia per l’Imu che per la Tasi per gli immobili in corso di ristrutturazione. C’è in più l’ipotesi di far pagare la maggiorazione anche ad alcune tipologie di immobili classificati come “altri fabbricati”, in particolare le banche e le assicurazioni, per cui si pensa tra l’altro di applicare la Tasi con una percentuale del 30% a carico dell’affittuario. Un percorso la cui fattibilità giuridica è ancora tutta da verificare ma in cui crede l’assessore al bilancio Enrico Cecchetti, che questa mattina ha illustrato le sue proposte con il supporto del dirigente del settore, Lino Paoli.
Niente Tasi per le attività. Una manovra che se riuscirà ad andare in porto eviterà la Tasi a qualcosa come 3.700 immobili. Quelli, cioè, che ospitano imprese e attività commerciali, nella maggior parte dei casi, fra l’altro, fondi dati in affitto. Nel bilancio di previsione 2014 si vuole, infatti, prevedere questo sgravio per gli affittuari.
Tasi al massimo per l’abitazione principale. Ai Comuni è data poi la possibilità di applicare una percentuale Tasi sulle abitazioni principali, scegliendo tra l’aliquota minima dell’1%, quella intermedia dell’1,75% fino alla massima del 2,50%. Gli uffici hanno completato le simulazioni sulle tre ipotesi, ma per avvicinarsi al gettito Imu del 2013 (34.661.491,57 euro) occorrerà applicare l’aliquota massima. In questo modo, oltre al vero e proprio gettito Imu si aggiungeranno 6.437.267,94 euro della Tasi, per un totale di 34.534.747,10 euro.
Quando si pagherà. Le scadenze di versamento per la Tasi potrebbero essere unificate con quelle dell’Imu al 16 giugno e al 16 dicembre. L’obiettivo, del resto, dell’amministrazione è quello di evitare dove sia possibile il pagamento di entrambe le imposte. O evitando l’applicazione della Tasi, come nel caso delle imprese, o rendendo la stessa Tasi progressiva, ovvero prevedendo detrazioni con l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva agli immobili con rendita catastale più alta. Facendo pagare il massimo per alcune tipologie di immobili, come quelli delle banche o delle assicurazioni.
Altre agevolazioni. “Con il bilancio di previsione – sottolinea l’assessore Cecchetti – vogliamo inoltre mantenere tutte quante le agevolazioni che erano previste per l’Imu e stiamo valutando la possibilità di inserirne qualche altra molto mirata, che potrebbe risolvere casi a nostro giudizio palesemente iniqui”.
Irpef invariata. Un’altra misura per venire incontro alle famiglie e alle imprese in difficoltà è quella di mantenere invariate le aliquote Irpef. Questo nonostante un previsione di entrate inferiore rispetto al 2013, dove a questa voce si sono registrati introiti per sette milioni e 700mila euro. Le previsioni del 2014, invece, parlano di una diminuzione fino a sette milioni e 380mila euro.
Incertezze sulla Tari. Per definire le nuove tariffe per i rifiuti, la nuova Tari (che sostituisce la Tares), ci sarà invece ancora da attendere. Non è ancora pronto infatti il piano finanziario di Sistema Ambiente che dovrebbe essere comunque approvato dal Cda, in questi giorni. Unico dato certo per ora è che la cancellazione della maggiorazione Tares dello 0,30 per metro quadrato comporterà un risparmio per le famiglie e le imprese lucchesi pari a circa 2,1 milioni di euro.
I tempi. Le pratiche, quella del bilancio di previsione 2014 e quella del consuntivo 2013, dovrebbero finire all’esame del consiglio comunale tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. A dirlo è l’assessore Enrico Cecchetti, consapevole tuttavia che “i ritardi sono motivati da tutta una serie di cambiamenti in corso che hanno reso molto difficile la definizione della nuova Iuc, composta da Tari, Imu e Tasi”. Circostanze e ritardi finiscono subito nel mirino del presidente del gruppo di Forza Italia Marco Martinelli, che in commissione attacca la maggioranza: “E’ necessario – dice – sottolineare un aspetto del quale l’assessore non è colpevole perché si è insediato dopo. Ma è sotto gli occhi di tutti che il sindaco Alessandro Tambellini e questa amministrazione si è presentata dicendo di voler dare discontinuità con il passato e presentare i bilanci preventivi a dicembre. Siamo ad aprile e ancora in alto mare. Trovo inutile fare demagogia in questo modo e sulle tasche dei cittadini. Del resto già nel suo discorso di insediamento Tambellini disse che avrebbe voluto dare discontinuità rispetto ai suoi predecessori, a partire dalle approvazioni dei bilanci. Oggi invece si ritrova chiaramente come nel passato, ad approvare i bilanci a maggio o a giugno. Del resto, non è possibile fare diversamente perché le norme cambiano, è naturale. Non si può tuttavia fare demagogia: approvare un bilancio di previsione prima e poi procedere in diverse variazioni che erano essere stesse per entità e cifre dei veri e propri bilanci”.
Sia la presidente della commissione, Virginia Lucchesi (Lucca Civica) che il Pd, con Valentina Mercanti e Renato Bonturi, difendono le scelte della maggioranza, ma è lo stesso assessore Enrico Cecchetti ad offrire un’altra chiave di lettura: “E’ stato un anno molto particolare – dice – e sono state molte le novità introdotte in corso dal legislatore. Tuttavia, sto riflettendo su quale strada proporre nell’approvazione dei bilanci di previsione. Ovvero stiamo riflettendo se sia meglio procedere in approvazioni dei preventivi a dicembre, prevedendo delle importanti variazioni di bilancio entro giugno o se invece sia più opportuno rimandare l’approvazione dei documenti economici previsionali a maggio, giugno. Ancora non so dire quale sia nel nostro caso la migliore soluzione”.
Al di là delle polemiche, ora l’obiettivo è definire in fretta le tariffe della Tari, in modo poi da completare il quadro e predisporre le delibere da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale. Il prossimo passaggio sarà un nuovo confronto in commissione, già fissato al prossimo 22 aprile.

rob. sal.