Abc contro Comune e Menesini: “Ci negano gli spazi pubblici e il candidato sindaco non risponde sui finanziamenti elettorali”

“Nel comune virtuoso, della trasparenza e della partecipazione, della macchina comunale a servizio del cittadino, non solo è impossibile avere in tempi certi e in modi chiari una risposta sulla correttezza formale di un referendum, quello sulle farmacie, peraltro proposto da duecento cittadini: a Capannori – si sappia – non si può avere accesso ad atti pubblici in possesso degli uffici, contravvenendo alla note disposizioni di legge”. Così il Movimento Alleanza per i Beni Comuni e la candidata sindaco Francesca Palazzi che, in una durissima nota, attacca l’amministrazione uscente: “Già l’estate scorsa Abc aveva, a mezzo stampa, chiesto il certificato di agibilità statica di Arté, questa sorta di araba fenice della nostra storia: ebbene, l’amministrazione non ci ha degnato di una risposta. Allora è stata inoltrata una richiesta formale, regolarmente protocollata e ripetute sono state le sollecitazioni a rispondere all’ufficio di competenza: così una prima volta ci si è sentiti dire che il funzionario non era reperibile in loco, un’altra che si trovava in ferie, un’altra ancora che si riprovasse più tardi. Lungi da noi l’addebitare la mancanza di rispetto al funzionario e all’ufficio, sappiamo bene come funziona la macchina comunale a Capannori, tanto più in piena campagna elettorale. Succede infatti che tutto debba essere, per amore o per forza non fa differenza, piegato alle esigenze di un’amministrazione che usa gli apparati pubblici in funzione propria, come se mezzi, strutture e disponibilità fossero proprietà privata di chi governa”. Prosegue Abc: “Succede anche che i luoghi pubblici siano presìdi della sola amministrazione e dei fedeli e sodali che la contornano, con calendari fitti e da tempo predisposti. Solo qualche eccezione che conferma la regola. Più volte si è anche pubblicamente chiesto all’attuale vice aspirante sindaco, di rendere chiari i fondi della capillare campagna elettorale, i finanziatori, i costi per l’affitto della sede elettorale in piazza Moro proprio nel complesso recentemente acquistato dal Comune per trasferirvi una parte degli uffici. Siamo certi che non avremo risposte anche in questo specifico, perché, ‘buon figlio politico’ di chi non risponde mai a quel che non gli piace, il candidato dell’amministrazione preferisce tacere su ogni cosa, mostrando almeno una coerenza decennale pari almeno al disprezzo per la trasparenza”.